Come volevasi dimostrare! L’Inter doveva vincere per scavalcare la Roma in testa alla classifica e la Lazio non si è opposta più di tanto alle folate offensive degli avversari. Del resto il pareggio del pomeriggio tra Atalanta e Bologna metteva i biancazzurri nella condizione di chi può scegliere anche di non vincere, pur di fare un dispetto ai cugini, allontanandoli dallo scudetto. Se poi aggiungiamo il clima che si è creato all’Olimpico con le tifoserie gemellate ed i laziali pronti a tifare per i nerazzurri, ecco che il quadro è completo.
“Se vincete, ve menamo” cantava la Curva Nord all’indirizzo dei propri giocatori, mentre spuntavano qua e là striscioni significativi (“Scansamose”, ad esempio). Una situazione del genere si era verificata anche il 5 maggio del 2002, quando l’Inter scese a Roma sicura più che mai di festeggiare lo scudetto. Ma stavolta non c’era Poborsky a difendere i colori della Lazio e, soprattutto, in questa occasione vincere avrebbe significato dare una mano ai cugini nella conquista del titolo.
E così la storia non si è ripetuta, con l’Inter che sin dal primo minuto dimostrava di volere i tre punti e la Lazio che si lasciava “suonare” come un pugile, non provando neppure una reazione. Partita a senso unico, dunque, con Muslera che in più di un’occasione negava la gioia del gol agli attaccanti avversari, guadagnandosi la sua bella fetta di pagnotta, in attesa che qualcuno violasse la sua rete. Perché, diciamocelo chiaramente, tutti sapevano che prima o poi sarebbe successo. Ed è successo al minuto numero 45 del primo tempo, con Samuel che si spingeva in avanti e riusciva ad infilare il portierino biancazzurro, mentre sugli spalti spuntava uno striscione con un ironico “Oh noooo”.
Stesso copione nella ripresa: Inter in avanti e Lazio immobile, nella speranza che la gara finisse il prima possibile. Zarate tentava qualche colpo, ma era chiaro che tutti attendevano la seconda rete degli ospiti. Rete che arrivava al 68′ con Thiago Motta, secondo striscione ironico dalla curva e tutti a casa. Come volevasi dimostrare: Inter di nuovo in testa alla classifica e Lazio quasi salva per demeriti altrui. Purtroppo nel calcio accade anche questo.
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