Cosa non si farebbe per entrare a far parte dello scintillante (e remunerativo) mondo del calcio? Chiedetelo a Gaetano D’Agostino o meglio a Giuseppe D’Agostino, padre del giocatore dell’Udinese, che avrebbe fatto carte false pur di veder sfondare la propria creatura. I fatti sono emersi nel corso del processo a Marcello Dell’Utri per associazione mafiosa e proprio oggi sono stati esposti nella requisitoria del procuratore generale Antonino Gatto.
Pare che nel 1994, quando Gaetano aveva solo 12 anni, il signor Giuseppe D’Agostino chiese ai boss mafiosi Filippo e Giuseppe Graviano di “intercedere” presso Dell’Utri, affinché il ragazzo avesse la possibilità di sostenere un provino con il Milan. Ed in effetti il giovane D’Agostino venne messo sotto osservazione, ma poi non ebbe l’opportunità di venire tesserato perché non ancora in possesso della licenza media e con i genitori lontani da Milano.
Insomma, che il mondo del calcio non fosse così pulito lo avevamo capito da un pezzo, ma addirittura farsi raccomandare da un manipolo di mafiosi ci sembra esagerato.
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