È stato il numero uno della Fifa Fianni Infantino a svelare alcuni tra i progetti più scottanti dell’ente che guida il calcio mondiale. Infatti, Infantino, nel corso di un’intervista, ha ammesso di avere intenzione di organizzare anche gli Europei sulla scia dei Mondiali, ovvero ogni due anni. Si tratta, almeno per il momento, solamente di un’idea, ma nulla vieta che da semplice bozza che si trova sul tavolo delle trattative possa ben presto arrivare anche ai piani alti e diventare una decisione in vigore a tutti gli effetti.
L’idea di Gianni Infantino, in effetti, è sempre stata piuttosto coerente, visto che non ha mai smesso di immaginarsi un Mondiale da disputare ogni due anni. In realtà, secondo quanto riportato da Infantino durante l’intervista in questione, non si tratta di una sua idea, quanto piuttosto di una richiesta che proviene dal Congresso FIFA, che ha voluto presentare anche un apposito studio di fattibilità, in modo tale da capire se ci sono effettivamente le carte in regola per poter raggiungere un obiettivo del genere.
Secondo il pensiero di Gianni Infantino, si tratta di un’idea che ha senso e che può funzionare sotto il profilo sportivo, dal momento che poi va a generare una serie di riflessi positivi dal punto di vista economico un po’ per tutti. Un aspetto che giocherebbe inevitabilmente a favore dei calciatori, ma in fondo anche dei singoli campionati nazionali, è che ci sarebbe un numero di partite inferiore, con una pausa organizzata durante il mese di luglio. È chiaro che in Europa il sentimento è di manifesta contrarietà, ma secondo Infantino non ci si può permettere di restare troppo indietro dal punto di vista delle idee e serve adeguare il calcio alla realtà che lo circonda.
È chiaro che l’obiettivo di Infantino, per fare in modo che i Mondiali ogni due anni diventino realtà, è quello di capire se i campionati possono essere spezzettati di meno e sentire le parti in causa. Tra le possibilità novità ci potrebbe anche essere quella di proporre i rigori al posto dei supplementari. Non solo, visto che il mondo del lavoro, stando alle parole del numero uno della Fifa, dovrebbe lavorare molto di più anche sul tempo effettivo e si sta lavorando e studiando anche per introdurre una serie di nuove regole in riferimento al fuorigioco, che andrebbero a favorire gli attaccanti, a quanto pare.