Pensavamo che l’irruenza e la spavalderia di Paolo Di Canio si limitassero al rettangolo di gioco, ma ancora una volta l’ex laziale ha mostrato la parte peggiore di sé anche al di fuori dell’ambito puramente sportivo. Il fattaccio è avvenuto ieri nei pressi del molo di Porto Santo Stefano, dove l’ex laziale si apprestava ad imbarcarsi per raggiungere l’Isola del Giglio. Peccato che sulla sua strada si sia imbattuta una pattuglia della Guardia di Finanza che ha bloccato la sua Mercedes per dei controlli di routine (‘indici di capacità contributiva’, come riportato dalla stampa).
Apriti cielo! L’ex calciatore ha avuto una reazione tanto inaspettata quanto violenta, offendendo gli agenti e minacciando di farli trasferire, il tutto accompagnato da una lunga serie di parolacce e di avvertimenti:
Conosco gente che conta! Andate a cercare i brigatisti invece di rompere le scatole agli onesti cittadini!
Finita la sfuriata, Di Canio ha messo in moto la macchina ed è salito sul traghetto, inseguito immediatamente dalle Fiamme Gialle, che hanno impedito all’imbarcazione di prendere il largo, tra la rabbia dei passeggeri, mentre lui continuava ad urlare:
Dovete portarmi via in manette, altrimenti io non scendo.
Alla fine, manette o no, è dovuto scendere e seguire gli agenti in caserma, dove si è beccato una denuncia per resistenza e minacce a pubblico ufficiale. Della serie: dobbiamo sempre farci riconoscere.