Oggi non si può palare di calcio senza parlare di Cristiano Ronaldo che per la terza volta, in virtù dei risultati raggiunti in campo, è uscito vincitore dalla kermesse di Zurigo, aggiudicandosi l’ambitissimo Pallone d’Oro che manca all’appello in Italia da troppi anni. Lo ha ribadito Garcia, l’allenatore della Roma, alludendo al talento del Re: Francesco Totti.
Cristiano Ronaldo, il giocatore portoghese del Real Madrid, ha eguagliato Cruikff, Platini e Van Basten mettendo nella suo curriculum calcistico il terzo Pallone d’Oro, dopo quelli conquistati nel 2008 e nel 2013. Adesso, questo giocatore, accusato da più fronti di essere un egoista (proprio come Messi e Neymar), ambisce ad eguagliare la Pulce, Lionel Messi che di Palloni d’Oro ne ha ben quattro e anche quest’anno è stato finalista dell’edizione 2014 del premio insieme al portiere tedesco Neuer, terzo classificato (Ronaldo 37.66%, Messi 15.76, Neuer 15.72%).
Ronaldo ha visto perché i risultati ottenuti nel 2014 sono stati incredibili: con il Real ha conquistato la Coppa del Re, la Supercoppa europea, il Mondiale per Club e la decima Champions League. Nell’anno solare ha segnato 61 reti, di cui 17 soltanto nella Champions dove con lui è stato registrato un nuovo record. Non stupisce allora che dopo il “Pichichi” della Liga, il top scorer della Chaimpions e la Scarpa d’oro, abbia ottenuto anche il Pallone d’Oro. E per rispondere con i numeri a quanti lo definiscono egoista, basta prendere come riferimento le statistiche del campionato spagnolo: 26 goal in 16 gare, più 9 assist. E deve ancora compiere 30 anni.
Anche l’età è dalla sua parte, per questo Garcia che si sente geniale per aver pareggiato una gara in rimonta grazie alle prodezze di Totti, si rammarica del fatto che il Capitano giallorosso non abbia mai vinto un trofeo così prestigioso. Per cui se è vero che nel 2014 si doveva premiare la grande performance di Ronaldo è anche vero che quando l’Italia ha vinto i Mondiali sarebbe stato giusto premiare il Pupone.