Il dirigente cipriota Spyros Marangos ha pronte le prove della presunta corruzione avvenuta ai danni dell’Italia per “scipparle” l’Europeo del 2012 ed assegnarlo a Polonia ed Ucraina. Dietro tutto questo raggiro ci sarebbe la mano del miliardario ucraino Hryhoriy Surkis, fratello del presidente della Dinamo Kiev.
In particolare, spiega Marangos, il giorno prima delle votazioni la candidatura congiunta dei due Paesi dell’Est Europa ottenne improvvisamente 8 voti contro 4 dell’Italia, mentre fino a qualche giorno prima i valori erano contrari. Marangos scoprì così che un delegato aveva ottenuto una mazzetta da 3,15 milioni di euro, mentre altri tre avevano ricevuto due milioni a testa. Cercò di comunicarlo a Platini, ma il presidente dell’Uefa non gli rispose nemmeno.
A sostegno della tesi ci sono
tre documenti, ma uno è sufficiente per aprire il caso, ma anche tre testimoni. Uno ha seguito i movimenti delle persone coinvolte, gli altri possono confermare le somme pagate dopo il voto di Cardiff.
Somme che, secondo indiscrezioni, sarebbero passate da una mano all’altra nascoste dentro un pupazzo di peluche. Insomma, c’è tutto per scrivere un copione di un film di James Bond, compresa la paura di Marangos che ha ammesso di non sentirsi più al sicuro e che d’ora in avanti farà tutto solo in presenza del suo avvocato.
Voglio che ci sia giustizia, l’Euro 2012 dovrebbero assegnarlo all’Italia
ha concluso il cipriota, e a questo punto lo vogliamo anche noi.
Sanghino 28 Ottobre 2010 il 17:09
Se la cosa fosse vera sarebbe grave, però a questo punto la vedo dura riassegnare Euro 2012 all’Italia, gli stadi non credo che potrebbero essere pronti e tutte le infrastrutture relative … sarebbe più plausibile la Germania, L’Austria o la Francia … o anche il Portogallo.
Marco Mancini 28 Ottobre 2010 il 18:38
come ho scritto anche su Facebook, credo che l’Italia sarebbe pronta, dopotutto non è un Paese del terzo mondo. Per il 2012 lo stadio della Juventus sarà già pronto e molti stadi italiani lo sono già.
Inoltre se dessero l’europeo all’Italia quegli stadi che hanno bisogno solo di qualche ritocco verrebbero aggiustati in men che non si dica.