Quello di Gattuso è un sequestro fa che piacere, non come quello che ha visto protagonista l’allenatore inglese in Africa. L’ex centrocampista azzurro, adesso, è sulla panchina dell’Ofi Creta e ha deciso di rimanerci facendo un passo indietro rispetto alle dimissioni.
Certo è che Gattuso ci ha sempre regalato tante emozioni, da calciatore e da allenatore. La sua grinta e la sua generosità si sono fatte breccia tra schiere di tifosi, in Italia come all’estero. A 36 anni, Ringhio è uno degli atleti, calciatori e allenatori, più amati. Dopo le panchine del Sion e del Palermo, Gattuso ha accettato un’altra sfida, quella di allenare l’Ofi Creta.
Dopo gli scarsi risultati ottenuti dalla squadra ha deciso di rassegnare le sue dimissioni ma i tifosi sono riusciti a farlo tornare sui suoi passi. L’ex centrocampista rossonero era andato al campo di allenamento della squadra per rassegnare le sue dimissioni davanti allo staff e ai giocatori ma si sono presentati un centinaio di tifosi che l’hanno simbolicamente sequestrato.
La sconfitta in casa dell’Ofi contro l’Asteras non è che la punta di un iceberg fatto di problemi societari, organizzativi e calcistici che si riflettono anche sugli scarsi risultati finali della squadra. Ma in tutto questo Gattuso non c’entra niente. Lui se la prende con i giornalisti, proprio come aveva fatto Malesani prima di lui e dice di non poter più soffrire lo stress quotidiano dei problemi societari e calcistici.
I tifosi cretesi non riescono a crederci e così nella notte dopo le dimissioni si sono dati appuntamento sotto la casa del tecnico italiano per convincerlo a non mollare. Il giorno dopo stessa scena al centro sportivo di Bak dove ai tifosi si è aggiunta anche una rappresentanza dei calciatori. Davanti a queste manifestazioni di affetto Gattuso non ha saputo mantenere l’emozione e ha detto che dopo le discussioni con dirigenza e tifoseria, visto l’amore che gli ha mostrato la città di Heraklion e il suo pubblico, ha ritirato le dimissioni.