Un tempo era Moggiopoli e l’Italia si trasformava da terra di poeti, santi e navigatori in zimbello dell’Europa intera. Poi ne seguirono le orme l’Inghilterra (chissà poi che fine ha fatto quell’inchiesta) ed il Portogallo (dove però qualcuno ha pagato) e si scoprì improvvisamente che tutto il mondo è paese. Ora tocca alla Bulgaria aprire l’armadio e far uscire gli scheletri. E che scheletri!
Ad essere coinvolto in prima persona è un ex arbitro, ora vicepresidente dell’Agenzia Governativa per lo sport, tale Ivan Lekov, accusato di aver “aggiustato” alcuni risultati della serie A bulgara a scopo di lucro. Per lui si sono aperte le porte del carcere ed ora rischia una pena fino a quattro anni per corruzione. A quanto pare Luciano Moggi non era figlio unico. Ci conviene consolarci così…