Pensavate forse che la vicenda di Calciopoli 2006 riguardi solo Juventus ed Inter? Ebbene no, a distanza di cinque anni c’è chi non è interessato all’assegnazione dello scudetto della discordia e vuole ancora far valere le proprie ragioni. Parliamo della Fiorentina che nell’anno dell’Italia campione del mondo arrivò quarta in campionato, accumulando la bellezza di 74 punti, per poi vedersi penalizzata di 30 lunghezze e ritrovarsi nona e dunque fuori dall’Europa. I viola non ci stanno ed alzano la voce, alla luce delle intercettazioni arrivate nel tribunale di Napoli, dove si dimostrò che molte altre squadre avevano l’abitudine di contattare la classe arbitrale:
Bisogna far chiarezza su quanto accaduto nell’estate del 2006 anche alla luce delle novità emerse dal processo di Napoli e dal supplemento di indagine svolto dal procuratore federale dottor Palazzi. È necessario che venga spiegato a tutti perché migliaia di telefonate, utili nel loro insieme a precisare il quadro della situazione, siano state accantonate dagli inquirenti, in particolare dal colonnello Auricchio titolare dell’indagine.
Il comunicato della società viola si rivolge poi personalmente proprio al colonnello Auricchio, nel tentativo di ottenere una spiegazione plausibile:
L’Af Fiorentina chiede con determinazione che il colonnello Auricchio, principale responsabile delle lacune e delle distorsioni emerse, spieghi immediatamente perché allora vennero prese certe decisioni e chi era al corrente delle decisioni prese. E in particolare perché venne selezionato il materiale probatorio a disposizione, ignorandone una parte consistente e rinunciando ad altri approfondimenti possibili e opportuni.
E ancora:
È fondamentale anche sapere se i Pm Beatrice e Narducci fossero tenuti all’oscuro delle intercettazioni arbitrariamente considerate irrilevanti. E se i responsabili di allora del funzionamento della Federcalcio, il commissario straordinario Guido Rossi e gli organi di giustizia sportiva da lui nominati, fossero informati di una trasmissione solo parziale degli atti messi a loro disposizione.
Insomma, la Fiorentina chiede chiarezza e non risparmia proprio nessuno nella sua battaglia contro i mulini a vento. Resta da capire se i diretti interessati (Auricchio e Guido Rossi in primis) siano disposti a fornire le spiegazioni che i viola richiedono.