Blatter sapeva e non ha fatto niente. Partono da qui le indagini su Josep Blatter, il padre e padrone del calcio mondiale che ormai controlla da 13 anni, ed ha intenzione di controllare ancora a lungo. Tutto nasce dall’inchiesta, avviata ormai da mesi, sulle presunte tangenti che hanno portato i delegati Fifa ad assegnare il Mondiale del 2018 alla Russia e quello del 2022 al Qatar.
Siamo ormai ad un punto di svolta in quanto c’è finalmente qualcuno che parla. E’ Mohamed bin Hammam, presidente della Confederazione asiatica, il quale ha denunciato che Jack Warner, presidente del Concacaf, aveva comunicato a Blatter il giro di bustarelle, ma il presidente della Fifa non aveva denunciato nessuno.
La mossa di bin Hammam è una sorta di “contropiede” dopo le accuse rivoltegli nelle scorse settimane e che lo vedevano coinvolto tra i tangentari. Lui ovviamente respinge le accuse e rilancia, ammettendo che Blatter non ha intascato soldi, ma che, secondo il codice etico della Fifa, avrebbe dovuto denunciare tutto alle autorità competenti.
La decisione del qatariota suona un po’ come un colpo basso a pochi giorni dalle elezioni per la presidenza Fifa che si terranno mercoledì 1° giugno, elezioni che vedono, guardacaso, soltanto due candidati: bin Hammam e Blatter. Per questo bisogna muoversi in fretta e la disciplinare Fifa già oggi ha cominciato ad interrogare alcuni collaboratori di Blatter, mentre domani toccherà al super-capo.
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