Stadio Louis II di Montecarlo
Supercoppa Europea
Chelsea – Atletico Madrid 1-4
Reti: 6′, 19′ e 45′ pt’ Falcao (A), 15 st’ Miranda (A), 29′ st’ Cahill (C)
La Supercoppa Europea 2012 finisce nella bacheca dell’Atletico Madrid (già vincitore dell’Europa League), che ha inflitto una sconfitta pesante al Chelsea di Di Matteo (che qualche mese fa aveva sollevato la Champions League), ridimensionandone del ambizioni. L’eroe indiscusso della serata è stato Falcao, autore di una storica tripletta nel corso del prima prima frazione di gioco e nominato miglior giocatore dell’incontro a fine gara.
Correva il minuto numero 6 del primo tempo, quando l’attaccante riceveva da Gabi e freddava Cech. Passavano tredici minuti e l’Atletico raddoppiava sempre grazie al numero nove. La serata di grazia del colombiano si completava al minuto numero 45, quando arrivava la soddisfazione del terzo gol, che chiudeva di fatto la partita.
Il Chelsea nella ripresa cercava di rimettere insieme i pezzi e di rendere meno amara la serata dei tifosi giunti fino a Montecarlo. Ma erano ancora gli spagnoli a rendersi pericolosi dalle parti di Cech con rapide azioni di contropiede. Al 15′ della ripresa arrivava il poker firmato da Miranda su un batti e ribatti in area, mentre il Chelsea perdeva le residue speranze di rimonta.
L’unica gioia per il blues arrivava ad un quarto d’ora dalla fine, allorché Lampard batteva un calcio d’angolo, permettendo a Cahill di siglare la rete della bandiera. Ancora un palo per l’Atletico (dopo i due legni colpiti da Falcao nel primo tempo), prima della solita girandola di sostituzioni, mentre i minuti scorrevano velocemente sul cronometro dell’arbitro.
Diego Simeone concedeva a Falcao la standing ovation a pochi minuti dal fischio finale, tra i cori dei tifosi biancorossi, che aspettavano la festa finale. Poi il triplice fischio, la premiazione dei vincitori e degli sconfitti e la coppa sollevata sotto il cielo di Monaco.
L’Atletico sale sul tetto d’Europa, il Chelsea riflette sulla serata storta e sui tanti milioni spesi per portare a Londra pezzi da novanta come Oscar e Hazard.
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