Il Procuratore dell’Uefa ha terminato le sue indagini in merito ai disordini della partita Italia-Serbia durata solo 6 minuti del 12 ottobre scorso. Le richieste formulate sono più o meno quanto prospettato alla vigilia, e riguardano molto pesantemente la Serbia, e leggermente anche l’Italia.
In primis è stata chiesta la vittoria a tavolino (3-0) per gli azzurri, respingendo così categoricamente la richiesta della federazione serba di ripetere la partita. Inoltre i serbi saranno costretti a giocare le prossime partite in casa, contro Irlanda del Nord, Far Oer e Italia, a porte chiuse.
Esistono poi anche delle richieste con la condizionale, ciò significa che verranno presi i seguenti provvedimenti in caso di ripetizione dei disordini. Questi sono esclusione della nazionale serba da tutte le competizioni dei prossimi due anni, dunque anche l’Europeo in caso dovesse riuscire a qualificarsi, mentre per l’Italia solo l’obbligo di disputare due partite casalinghe a porte chiuse.
Queste le conclusioni del Procuratore che sono state presentate all’organo esecutivo dell’Uefa, la Commissione Disciplinare, che ora ha una settimana di tempo per prendere una decisione. La sentenza verrà emessa il prossimo 29 ottobre e gli eventuali appelli sono previsti per l’inizio del prossimo anno.