Ai punti avrebbe vinto l’Italia ben prima del fischio finale. Ma la sorte, i pali, la fortuna degli inglesi hanno fatto in modo che si arrivasse alla lotteria dei rigori, per tradizione poco amica dell’Italia, Mondiale 2006 escluso. La beffa per i colori azzurri era dietro l’angolo e l’Inghilterra già gongolava al pensiero di passare il turno senza aver sporcato i guanti di Buffon, mentre l’Italia mangiava chilometri e chilometri alla ricerca del vantaggio.
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Un vantaggio che non arrivava nel corso dei 90 minuti, nonostante le occasioni create dall’undici di Prandelli, che non sbagliava una mossa e chiudeva gli avversari nella propria metà campo. Un vantaggio che non arrivava neppure nei tempi supplementari, quando le forze erano ormai al lumicino, ma non la voglia di chiudere prima dei calci di rigore.
L’Inghilterra badava a non prenderle e raramente proponeva qualche sortita offensiva, dando l’impressione di volersi accontentare del risultato di parità, per poi rimandare il discorso qualificazione ai tiri dagli undici metri, dove – oltre alla bravura – occorre fortuna, quella fortuna che in passato ha sorriso poche volte alla comitiva azzurra.
Ma stavolta neanche la malasorte ha potuto nulla contro la voglia di vincere dell’Italia, anche se in molti hanno rivisto i fantasmi del passato sul tiro fallito da Moltolivo. La sorte ha sorriso ai nostri, il resto lo hanno fatto Buffon e Diamanti, portando l’Italia nella semifinale di Euro 2012.
Da domani si penserà alla temibile Germania, che parte con il vantaggio di due giorno di riposo in più e trenta minuti di gioco in meno nelle gambe. Ma stanotte non c’è spazio per i pensieri cupi, non c’è spazio per le preoccupazioni del futuro. Siamo in semifinale, a dispetto di quanti non credevano in un’Italia pronta per le grandi sfide, a dispetto dei detrattori e dei disfattisti. Avanti così.
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