Hakan Yakin: eroe svizzero

di Redazione Commenta

Ad essere sinceri, non meriterebbe un posto in questa rubrica, solitamente dedicata ai grandi numeri 10, a quelli cioè capaci di incantare le platee con le loro giocate mirabolanti.

Per quanto dimostrato ieri sera, però, un capitolo su Hakan Yakin ci sta tutto e non tanto perché abbia strabiliato con magie da giocoliere, ma perché è riuscito a regalare alla sua Svizzera la prima vittoria in una gara della fase finale degli Europei.

Certo, mi direte che si giocava in un clima da amichevole estiva e che gli avversari non avevano alcun interesse a guadagnare i tre punti, visto che già qualificati come primi del girone, ma il numero 10 si è comunque guadagnato un posto speciale nei cuori dei tifosi svizzeri.


Tre gol nella manifestazione continentale, di cui uno segnato alla “sua Turchia”, che non è però servito a evitare l’eliminazione degli elvetici. Anche per colpa sua, si è detto visti i due gol letteralmente mangiati davanti alla porta, ma il suo dovere l’ha comunque fatto, tanto che le sole tre reti segnate dalla Svizzera in questo Europeo, portano la sua firma.

Discordanti i pareri in patria: per una parte della stampa è un idolo, l’unico che avrebbe potuto dar fastidio alla Repubblica Ceca nel primo tempo disastroso dell’esordio; per altri è invece un talento incompiuto, mai in grado di mettere la firma sulle gare che contano.

Ma poco importa. Del resto la compagine elvetica non aveva grandi possibilità di passare il turno in un girone dove le probabili candidate erano le altre tre.

Agli svizzeri resta la soddisfazione di aver regalato la prima gioia Europea ai propri tifosi e per questo Yakin in particolare sarà ricordato in eterno.

Da oggi la panchina svizzera cambia inquilino. Il testimone passa a Ottmar Hitzfeld, dopo sette anni di gestione Kuhn, e chissà se il nuovo ct vorrà ancora affidarsi al numero 10.

Comunque vadano le cose, Hakan Yakin ha avuto il suo quarto d’ora di celebrità, nonostante le critiche, nonostante l’eliminazione, nonostante la fama di talento mai completamente espresso. E scusate se è poco!

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