Aspettando Germania-Spagna

di Redazione Commenta

E’ il grande giorno. Stasera finalmente sapremo chi salirà sul tetto d’Europa, scrivendo il proprio nome sulla Coppa. Quest’anno nessuna sorpresa, come fu per la Grecia nell’Europeo del 2004: in finale sono giunte due delle favorite alla vigilia, la concreta Germania e la spumeggiante Spagna.

Diverso il gioco proposto finora dalle due formazioni, diverso anche il cammino che le ha condotte fino all’appuntamento con la storia.

La Spagna non ha praticamente mai steccato, indovinando un filotto di vittorie nel girone di qualificazione, per poi battere l’Italia ai rigori e la Russia con una valanga di gol. Meno brillante la Germania, che qualche rischio lo ha corso, uscendo sconfitta nella gara contro la Croazia e vincendo con uno striminzito 1-0 ai danni dell’Austria. Poi l’impresa nella gara contro il Portogallo, per poi calare ancora vistosamente nella semifinale con la Turchia.


Ma il cammino delle due nazionali conta poco, così come ha poca rilevanza il fatto che i tedeschi abbiano vinto tre edizioni degli Europei, mentre gli spagnoli devono voltarsi al 1964 se vogliono ricordare un successo. Per tradizione la Germania è più abituata ai grandi palcoscenici e difficilmente manca di arrivare in fondo. Non così gli spagnoli che soffrono da sempre l’etichetta di favoriti, finendo per perdersi strada facendo.

Ma questo fa parte della statistica e stiamo pur sempre parlando di una finale europea, una partita a sé, che può riservare non poche sorprese. Conterà molto la determinazione di chi scenderà in campo e conterà, purtroppo, il peso delle assenze.

In semifinale le Furie Rosse hanno perso David Villa, capocannoniere del torneo con 4 reti, fatto fuori da un guaio muscolare. Al suo posto nella gara contro la Russia ha giocato Fabregas, che ha dimostrato esperienza da veterano e voglia di mettersi in mostra, tanto che questa sera difficilmente Argones rinuncerà al suo apporto.

Non se la passa meglio la Germania, costretta probabilmente a rinunciare al capitano, Michael Ballack, fermo da due giorni per un risentimento muscolare. Una brutta tegola per il ct Loew, che si troverà a dover sostituire un pilastro della squadra. E per il giocatore del Chelsea sembra quasi una maledizione: già nel 2002 fu costretto a saltare la finale del mondiale per squalifica.

Comunque, al di là di chi scenderà in campo, speriamo di assistere ad una bella gara, degna di una finale europea, per la gioia dei milioni di occhi incollati alla tv. E che vinca il migliore!

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