Perdere a Kharkiv in Ucraina contro il Metalist ci può anche stare, ma quello che proprio non ci sta è farsi superare da una squadra che gioca l’ultimo quarto di gara in inferiorità numerica, permettendosi il lusso di siglare la rete decisiva proprio nel momento in cui avrebbe dovuto chiudersi in difesa per proteggere il pareggio.
Questo è accaduto qualche ora fa alla Sampdoria, che contro gli ucraini cercava punti preziosi per il passaggio del turno e che invece se ne torna a Genova con tanti rimpianti. Il gol di Koman aveva illuso i doriani e nemmeno il pareggio di lì a poco di Taison aveva affossato la speranza di tornare a casa con il bottino pieno. Nella ripresa, però, la mole di gioco degli uomini di Di Carlo non produceva gli effetti sperati ed erano ancora i padroni di casa a festeggiare, portandosi così a quota 6 in classifica e relegando la Sampdoria al terzo posto (4 punti in tre partite).
Il tecnico dei blucerchiati è piuttosto amareggiato al termine della gara:
Perdere una gara che avremmo dovuto vincere, fa male. Il primo tempo poteva terminare 3-1 in nostro favore, invece non siamo stati bravi a concretizzare le occasioni create. La squadra stava giocando bene, teneva il campo nella maniera giusta: poi l’espulsione di Taison, inconsciamente, ha cambiato l’andamento della gara. Noi siamo calati e i nostri avversari hanno tirato fuori gli artigli, ribaltando il risultato.
Nonostante la sconfitta, Di Carlo non riesce ad addossare colpe ai suoi ragazzi:
Alla squadra non mi sento di rimproverare nulla, anche se bisogna ammettere che il calo avuto nella ripresa con l’uomo in più non ci sta e su quest’aspetto dovremo lavorare. Non sono d’accordo con chi dice che in campo c’erano troppi giovani: forse è mancata un po’ di personalità e d’esperienza in alcuni frangenti, ma fino all’espulsione del nostro avversario, stavamo giocando una buona gara e i ragazzi hanno fornito, soprattutto nel primo tempo, risposte positive.