La Juventus scesa in campo nella Scala del calcio lo scorso sabato è già un ricordo da chiudere in un cassetto. Quella che si è presentata questa sera sul campo dell’Olimpico era solo la brutta copia e le tante assenze giustificano solo in parte l’undici di Delneri.
Alla vigilia della gara di Europa League l’allenatore si era ritrovato con gli uomini contati, tanto da essere costretto a chiamare all’appello ben sette elementi del settore giovanile da mandare in panca, mentre il piccolo Giandonato veniva addirittura gettato nella mischia sin dal fischio iniziale. Il Salisburgo, da parte sua, ha dimostrato la sua pochezza tecnica, resa ancor più evidente dall’assenza di Svento, l’uomo che nella gara di andata aveva creato non poche preoccupazioni alla retroguardia bianconera.
Ne risultava una gara con poche emozioni da rete, caratterizzata per lo più dalla noia e dagli sbadigli del pubblico pagante, che ad un certo punto non poteva far altro che esercitarsi nell’arte del fischio. A parte un gol annullato a Del Piero ed un tiro di Sissoko, la partita della Juventus non ha molto da raccontare, mentre il Salisburgo ha tentato di dare un senso alla serata, rendendosi pericolosi al minuto numero 84.
Positiva la prestazione dei giovani nella competizione europea, mentre di negativo c’è da registrare l’ulteriore affollamento dell’infermeria, visto che Krasic e Legrottaglie sono usciti malconci prima del termine della gara. Ed ora la possibilità della qualificazione al turno successivo si fa più remota per la Vecchia Signora, che vede il Lech Poznan allontanarsi e raggiungere il Manchester City a quota 7.
Delneri non può essere soddisfatto del risultato, ma non se la sente di rimproverare i suoi:
Sono contento di come abbiamo giocato anche se abbiamo pagato lo sforzo mentale fatto a Milano. La caduta del City non mi ha sorpreso, ma al momento sono molto preoccupato per la situazione infortuni. I Primavera? Hanno giocato ragazzi del ’92 e del ’93. Faccio loro i complimenti per come hanno risposto.