Dopo 6 mesi di squalifiche, appelli e polemiche, è finito il calvario di Daniele Mannini e Davide Possanzini, i due calciatori che nello scorso gennaio erano stati squalificati per un anno per un ritardo ai controlli antidoping. I due giocatori, che a quei tempi giocavano nel Brescia (oggi Mannini gioca nella Sampdoria mentre Possanzini è rimasto in Lombardia), si erano presentati con circa un quarto d’ora di ritardo alla fine di una partita persa contro il Chievo, a causa di uno sfogo del loro allenatore che aveva obbligato i suoi ragazzi ad ascoltarlo senza poter nè fare la doccia, nè tantomeno uscire dallo spogliatoio, nemmeno per il controllo antidoping.
Dopo una piccola squalifica di 15 giorni assegnata dalla Figc, la Wada, l’agenzia mondiale anti-doping, contestò la decisione ed assegnò una squalifica di un anno. Dopo diverse polemiche e controanalisi, oggi, a due anni dalla partita e dopo 6 mesi dalla sentenza, il Tas (tribunale sportivo di Losanna) ha dato ragione ai due calciatori, scagionandoli completamente. Finalmente hanno la “fedina” della carriera pulita e potranno riprendere a giocare serenamente dalla prima giornata del prossimo campionato.