I nerazzurri, da sempre tacciati di essere il club meno nazionalista della storia, in questo momento ha l’85,2% di calciatori in rosa che non è italiano. Un’enormità, se pensiamo che da anni si dice che per far crescere il calcio italiano bisogna puntare sui calciatori delle nostre Primavere.
Ed invece l’Inter continua ad acquistare vagonate di calciatori dall’estero. Purtroppo è in buona compagnia. Infatti, nonostante il numero altissimo di stranieri, è superata dall’Arsenal, che in rosa ha addirittura il 91,7% di non-inglesi, praticamente tutta la squadra, compreso l’allenatore che è francese. A rivelarlo è un’interessante statistica formulata dal CIES, il centro internazionale per gli studi sullo sport, promosso dalla Fifa, che mette in evidenza alcuni fatti sconcertanti, come che nei 5 massimi campionati europei il 44,98% dei calciatori professionisti è straniero, praticamente la metà.
Va bene la globalizzazione, ma i nostri calciatori che fine fanno? L’Italia per fortuna riesce ad abbassare un pò la media, dato che i calciatori nostrani superano ancora gli stranieri. Stando ai dati della stagione scorsa infatti gli stranieri rappresentavano solo il 40,38%, contro il 49% dei tedeschi e il 66,25% degli inglesi. Comunque un’enormità se pensiamo che nel campionato irlandese gli stranieri sono solo il 4,6%, e nei campionati emergenti (Svezia, Romania, Croazia) la percentuale non supera mai il 15%. Purtroppo diminuiscono sempre più i ragazzi cresciuti nei nostri vivai, dato che in Serie A vengono arruolati calciatori già fatti, acquistati a basso prezzo dall’estero. Basti pensare che nel nostro campionato solo l’11% circa dei calciatori proviene dal vivaio dello stesso club in cui gioca attualmente, e questa percentuale sta calando di anno in anno.
Ultima curiosità, hanno ragione gli inglesi a prendere in giro la serie A, considerandola un campionato da vecchi. Nel ranking delle 30 squadre europee con la media d’età più alta, l’Italia vince la medaglia d’oro, d’argento, ed anche quella di bronzo. Qui il pronostico è semplice: la squadra più vecchia d’Italia (e d’Europa) è il Milan, con una media che rasenta i 30 anni (29,27 per l’esattezza). Al secondo posto ancora l’Inter (29,07) e terzo addirittura il Bologna con una media di 28,8. Subito dopo l’Energie Cottbus, guadagnamo anche la quinta posizione anche con il Chievo, mentre la Juventus è ottava e Roma e Torino stanno insieme alla sedicesima posizione. Per trovare una squadra inglese bisogna scendere fino al quindicesimo posto con l’Hull City, mentre per una spagnola addirittura al 21esimo, con il Numancia.