Lo scorso anno Lavezzi ha dato molti segni di insofferenza in quel di Napoli, ed era arrivato a chiedere la cessione al presidente De Laurentiis. Dopo tanta opposizione alla fine il patron cedette e si trovò un accordo conveniente per tutti con il PSG. Il motivo per cambiare squadra non era soltanto economico, ma anche personale.
Lavezzi lamentava il fatto di non poter più vivere a Napoli perché la gente non lo lasciava respirare, non poteva andare a mangiare in un ristorante o passeggiare per le vie del centro senza essere assalito, e la goccia che ha fatto traboccare il vaso è stata la rapina subita dalla sua fidanzata Yanina che il giorno dopo essere stata derubata twittò sul suo profilo “Napoli città di m…”.
DA DIO A SIGNOR NESSUNO – Da un eccesso è però passato all’altro. El Pocho, che in Italia era idolatrato, è arrivato a Parigi in silenzio. Ad accoglierlo all’aeroporto Charles De Gaulle ci ha trovato soltanto un nugolo di tifosi napoletani, e nemmeno uno che parlasse francese. Non ci sono stati tappeti rossi, anzi il costo del suo cartellino (26 milioni di euro) è stato criticato, ed il suo arrivo nel club degli sceicchi si è guadagnato la prima pagina soltanto al momento della firma, ma poi non lo ha calcolato più nessuno, oscurato da un certo Ibrahimovic.
Questa mancanza di attenzione l’ha portato a giocare male nelle prime partite di campionato, fino all’espulsione per una reazione nella seconda gara, ed ora persino la sua fidanzata, quella che ripudiava la città che li aveva accolti, si è lasciata andare ad uno sfogo ad una tv argentina:
sento nostalgia di Napoli, avevamo la casa vicino al mare. Napoli dava un’altra carica e un’altra energia…
Anche lo stesso Pocho si è giustificato per le cattive prestazioni, chiedendo scusa ai tifosi, ed anche se non ha detto chiaramente che gli manca Napoli, l’ha lasciato intendere palesemente. Ora, da qui a dire che l’avventura al PSG sia già terminata ce ne passa, ed anzi un campione come lui non vede l’ora di riscattarsi sul campo, ma forse tutta questa fretta di lasciare l’Italia ed una città che lo adorava non era così giustificata.
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