Jorge Campos: la fantasia tra i pali (e non solo!)

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Per giocare tra i pali occorre una vera e propria vocazione, non riconoscibile quando si cominciano a tirar calci ad un pallone, nell’età in cui si vorrebbe sempre essere al centro dell’attenzione, dimostrando di saperci fare con i piedi.

Succede così che la gran parte dei portieri non scelgano di stare in porta volontariamente, ma siano obbligati da ragazzi più bravi, più grandi o semplicemente più prepotenti. In pochi poi avranno la fortuna di sfondare, proprio perché quella del numero uno è una carriera non scelta, ma obbligata.

Ma c’è anche chi, come ad esempio Jorge Campos, è riuscito a sfuggire a questo destino, trovando un compromesso che non ne avrà fatto un grande campione, ma comunque un calciatore degno di nota e destinato ad essere ricordato per molte particolarità.


Cosa aveva di tanto speciale? Beh, diciamo che il suo segno distintivo erano le maglie sgargianti, indossate spesso nelle competizioni ufficiali ed entrate a pieno titolo nella classifica delle maglie più brutte della storia. Colori fluerescenti che servivano, a suo dire, ad ipnotizzare gli avversari al momento del tiro. Non sappiamo in che misura le maglie abbiano influito sulle prestazioni degli avversari, ma di certo ogni volta che Campos si presentava sul terreno di gioco, attirava la curiosità del pubblico, con quelle divise di un paio di taglie più larghe rispetto alla sua stazza fisica.

Per quanto ruguarda i colori poi, Jorge si vantava di disegnare personalmente le sue maglie, ispirandosi alle tavole da surf, sua vera passione fuori dal campo di calcio.

Divise a parte, Campos era famoso per le sue uscite spericolate e spettacolari che gli riservano un posto tra i portieri considerati pazzi, al pari di Higuita, Chilavert, Hugo Gatti… Ma lui non si limitava a respingere la palla, cercando magari il compagno libero, ma tentava sovente la sortita offensiva personale, spingendosi ben lontano dalla propria area di rigore.

Del resto, nei suoi trascorsi calcistici ci sono anche delle apparizion da attaccante puro, quando in Messico stava consumando la sua gioventù in panchina da numero 12, non avendo mai la possibilità di scendere in campo. Chiese quindi all’allenatore di provarlo in attacco ed il risultato fu spettacolare: 14 gol in 37 partite. Niente male per un numero 1!

Ripeterà poi l’esperienza del doppio ruolo anche in nazionale ed in particolare in una gara contro il Paraguay: primo tempo tra i pali e ripresa da attaccante-assistman per la vittoria dei messicani.

Insomma, visto da questa parte del mondo, Jorge Campos potrebbe apparire come un portiere guascone, che non ha mai saputo scegliere il suo posto sul rettangolo di gioco, ma per i messicani, il portiere dalle divise variopinte è un vero e proprio mito!

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