Agli inglesi, si sa, piace classificare davvero tutto. Adesso il Sun, in attesa che inizi una nuova stagione ed esplodano nuovi talenti, prova a fare un viaggio nel passato e mettere in ordine i calciatori che al loro debutto in Premier hanno fatto meglio.
Sovvertiamo la solita tecnica di partire dalla posizione numero 10 per arrivare al podio, e partiamo proprio dal primo posto, perchè è veramente una sorpresa. Il calciatore che, secondo il Sun, ha fatto meglio nella sua prima annata di Premier League negli ultimi 16 anni è stato il nostro Fabrizio Ravanelli. Penna Bianca (in Italia) o Aquila Bianca (in Inghilterra) non ha mai lasciato i tifosi e i commentatori a bocca aperta per le sue giocate, ma in quel di Middlesbrough è considerato davvero un mito. Il suo esordio con gol nel 3-3 contro il Liverpool, i 34 gol segnati nei 4 anni di militanza in Premier League e il fatto di essere l’acquisto più costoso della storia della società inglese (circa 9 milioni di euro che 12 anni fa erano un capitale enorme) lo hanno fatto diventare un mito per il Middlesbrough e l’esordiente migliore della storia del calcio inglese.
Secondo posto per il più “vecchio”, Brian Dane, attaccante dello Sheffield United, che dopo il suo ritiro non ha più ritrovato un leader, ed è crollato facendosi molti anni nelle categorie minori. E’ passato alla storia per aver sconfitto da solo il Manchester United, uno scoglio insormontabile per lo Sheffield, andando in rete in entrambe le segnature nel 2-1 finale. Basta poco alle società piccole per esaltarsi.
Medaglia di bronzo per il giovane James Vaughan, considerato una delle punte più promettenti d’Inghilterra, ma molto sensibile agli infortuni che ne hanno bloccato la crescita. E’ ancora in attività, a differenza di molti suoi colleghi in questa classifica, avendo 20 anni, ma se la situazione delle sue gambe non dovesse migliorare, difficilmente ci resterà a lungo. Gioca nell’Everton e si ricorda perchè nell’anno del suo esordio, 2005, aveva 16 anni e 271 giorni e riuscì a segnare al Crystal Palace, diventando così il marcatore più giovane della storia della Premier League.
Quarto posto per Alan Smith, l’unico calciatore ad avere una crescita contraria. Considerato un fenomeno a Leeds, dove giocava nel ’98, forse fenomeno lo era davvero. A 18 anni giocava già titolare in quella squadra capace di qualificarsi anche in Champions, era forte fisicamente, veloce, segnava in tutte le maniere. Poi il trasferimento al Manchester United è stata la sua fine. 3 stagioni da panchinaro lo hanno praticamente cancellato dall’elenco delle punte migliori, i vari ct dell’Inghilterra hanno cominciato a non considerarlo più e adesso è caduto nel dimenticatoio.
Quinto posto per l’attaccante più forte dell’elenco: Ruud Van Nistelrooy. L’olandese non è stato solo stratosferico nel suo primo anno in Premier League (2001), ma anche in tutti gli anni successivi e in quelli passati al Real Madrid. Il suo esordio è ricordato per aver segnato due reti in quattro minuti al Fulham alla prima gara di Premier, solo un assaggio di quella che sarebbe stata dopo la sua carriera.
Sesto Mario Stanic, una delle tante meteore del calcio, ma ricordate benevolmente in Inghilterra. Probabilmente la sua stagione migliore è stata quella dell’esordio nel Chelsea 8 anni fa, ma per quanto riguarda i club probabilmente resta l’unica.
Ottavo il Pallone d’Oro Michael Owen, che esordì in maglia Reds 11 anni fa ancora minorenne e dette subito l’impressione di essere una mina vagante, una scheggia impazzita che nessuna difesa avrebbe più fermato. Pochi anni dopo il Pallone d’Oro, l’infortunio e la successiva caduta in disgrazia. Approdato 3 anni fa al Newcastle ha vissuto fasi alterne e adesso è considerato una punta di terza fascia.
Penultimo posto per Milan Baros, altra punta che ha vissuto i suoi migliori anni in gioventù, ma che poi si è andato perdendo, finendo per fare tutti gli ultimi Europei in panchina. Baros è l’eroe della finale incredibile persa dal Milan, recuperato dallo 0-3 al 3-3, ma in Inghilterra è ricordato anche grazie alla sua prima stagione al Liverpool.
Per l’ultimo posto dobbiamo andare ancora un pò più indietro. Si tratta di un altro juventino, il croato Alain Boksic. Dopo l’ottima esperienza con Ravanelli il Middlesbrough ci riprovò con un altro juventino. L’esperimento non andò malissimo, soprattutto all’inizio, ma poi le sue gambe di cristallo si sono rotte troppe volte ed è stato costretto al ritiro precoce.