In un mondo fatto di contratti milionari e di trasferimenti record, c’è posto anche per una bella storia che mette da parte gli interessi economici e riavvicina il popolo pallonaro al vero spirito dello sport.
L’iniziativa è del Bologna, appena tornato in A dopo l’inferno della serie cadetta e non ancora smaliziato abbastanza da togliersi dalle zone pericolanti della classfica. Ma questa è storia del campo. Se invece spostiamo lo sguardo appena più in là, troviamo una società che vuole riportare i tifosi allo stadio, cominciando proprio da quelle categorie che spesso non possono permettersi il lusso di seguire una partita di campionato.
E allora ecco l’idea della presidente Francesca Menarini: far entrare gratuitamente al Dall’Ara i poveri, attaverso la mediazione di tre associazioni caritative, la Caritas, l’Opera Padre Marella e la Fondazione Gesù Divino Operaio. Si parte dalla gara interna del 13 dicembre contro il Torino e si andrà avanti per 10 giornate fino alla fine del campionato.
I meno abbienti avranno un settore dello stadio riservato così come gli under 17, le associazioni sportive e le scuole, che entreranno gratis, pagando solo il prezzo per ogni accompagnatore (5-10 euro).
Ma cosa ci guadagnerà il Bologna? Gli applausi del mondo del calcio per l’iniziativa lodevole ed un po’ di tifo a favore in più rispetto al solito. Ma non è questo il motivo per cui la società si è fatta promotrice dell’iniziativa:
Non è tanto per riempire buchi vuoti allo stadio, ma per trasmettere un valore educativo, un insegnamento, attraverso il coinvolgimento delle scuole e delle società sportive. Quanto alle categorie disagiate, l’invito è rivolto a chi non si può permettere di pagare il biglietto intero: mi dà una grande gioia rendere felici persone che altrimenti non avrebbero la possibilità di entrare allo stadio per motivi economici.
Un’iniziativa che dovrebbe servire da esempio per altri club, in un mondo dove il business sembra l’interesse numero uno a discapito di tutto il resto.