Una persona che guadagna oltre 700 mila euro a stagione, ad esclusione dei bonus, se rimane senza lavoro di solito va a godersi i soldi accumulati negli anni in una bella e agiata pensione. Non però se questa persona si chiama Raymond Domenech e come mestiere fai il bersaglio delle polemiche.
E così capita che in un pomeriggio come tutti gli altri un disoccupato francese residente del 15° arrondissement, mentre è in fila allo sportello dell’ufficio sussidi, si vede passare di fianco niente meno che l’ex ct della Francia, accompagnato da un impiegato che si occupa di sussidi di disoccupazione.
Immediata è stata la telefonata di monsieur Nicolas ad Europe1 a cui ha riferito l’accaduto, e la notizia non ha mancato di suscitare indignazione. Domenech ha sicuramente tutto il diritto di guadagnarsi il suo sussidio di disoccupazione avendo lavorato più di 6 mesi, avendo perso il posto di lavoro perché licenziato e non dimesso, e perché ha dimostrato di cercare un’altra occupazione, ma fa rabbia pensare che un uomo che fino a qualche mese fa incassava un premio di quasi un milione di euro per aver permesso alla Francia di ottenere la qualificazione in Sudafrica, venga a chiedere il sussidio come un semplice operaio che per colpa della crisi è stato licenziato.
Non solo. Infatti oltre a guadagnarsi il suo lauto assegno (il primo corrisponde al 50% dell’ultimo stipendio, quindi siamo nell’ordine dei 25-30 mila euro), Domenech ha appena citato in giudizio la Federazione francese per essere stato licenziato ingiustamente, chiedendo altri milioni di risarcimento. Una cosa è certa, l’ex ct transalpino non ha alcuna voglia di rendersi simpatico al popolo francese.