Cosa c’entra l’arte del disegno, o meglio della computer grafica, con il calcio? A primo impatto nulla, ma ultimamente ha salvato la carriera dell’arbitro Martin Hansson ed il portafoglio del capitano della nazionale francese Thierry Henry.
Naturalmente tutto è partito dal fallo di mano del calciatore, ormai tristemente famoso. In Svezia pare non si parli d’altro, e visti tutti gli attacchi arrivati al signor Hansson, sembrava che stesse cedendo psicologicamente e fosse pronto a rassegnare le dimissioni. Troppo evidente il fallo da non poterlo vedere. Troppo evidente, tranne che per lui.
Una ricostruzione fatta al computer dal Times ha dimostrato come l’arbitro era “impallato” da 3 calciatori (l’azione è avvenuta troppo velocemente e sugli sviluppi di un calcio piazzato, quindi l’area era molto affollata), e dunque è normale che non avesse potuto vedere il colpo di mano di Henry. D’altra parte anche il guardalinee, ancora più lontano dell’arbitro, aveva diversi giocatori davanti e dunque non poteva aver visto il fallo. Semmai l’unica colpa che si può attribuire all’arbitro è stata quella di non aver chiesto ad Henry se avesse toccato la palla di mano. Dopo queste indiscrezioni, il signor Hansson è tornato sulla sua decisione e ha deciso di non lasciare più il calcio.
Ma ancora più curiosa è stata la vicenda che ha toccato Henry. Le numerose proteste giunte alla Procter & Gamble dei tifosi che non volevano che Henry fosse il testimonial per la Gillette hanno fatto prendere alla società americana una decisione incredibile: anziché rescindere il contratto con il calciatore, gli hanno fatto cambiare al computer la pubblicità. Mentre prima nei manifesti stringeva tra le mani un pallone, ora le mani le ha in tasca. Un compromesso che ha fatto sorridere un po’ tutti e che servirà ad alleggerire le tensioni.