Nei campionati sudamericani siamo abituati a vedere di tutto. Purtroppo spesso raccontiamo di risse e persino omicidi tra tifosi, ma stavolta il morto provoca più stupore che orrore. Siamo allo stadio General Santander, durante la gara di campionato Cúcuta Deportivo-Envigado. Ad un quarto d’ora dalla fine della partita i tifosi di casa riescono ad introdurre, chissà come, una bara sugli spalti.
La prima reazione che si è avuta è di pensare a qualche azione dimostrativa, una bara finta, uno scherzo. Ed invece la bara era vera e conteneva Cristopher Alexander Sanguino, un ragazzo di appena 17 anni che il giorno prima era stato ucciso da alcuni sicari. Il giovane era tifoso della squadra di casa, e così il suo funerale è stato interrotto per l’ultimo saluto ai suoi beniamini.
Fatto sta che, ironia della sorte, appena 5 minuti dopo il suo “ingresso” sugli spalti, la sua squadra va in gol. Segno divino o puro caso? Questo non lo sapremo mai, ma vorremmo invece sapere come ha fatto una bara, con dentro un cadavere, ad entrare in uno stadio.