Calcio e religione: non è la prima volta che affrontiamo l’argomento sulle pagine di Calciopro, ma la vicenda che vi stiamo per raccontare ha veramente dell’incredibile.
E’ abbastanza usuale infatti che alcuni calciatori seguano le norme imposte dal proprio credo (vedi il digiuno di Sissoko nel periodo del Ramadan) o che dichiarino apertamente di credere in un essere superiore, comportandosi poi di conseguenza (vedi la verginità di Kakà prima del matrimonio o l’astinenza da sesso di Legrottaglie, tanto per fare due nomi), o ancora trovare atleti che dopo la carriera sportiva desiderano prendere i voti, come Kezman e Zè Roberto. Non è invece così consueto che un calciatore nel pieno dell’attività agonistica abbandoni tutto per prendere i voti.
E’ la storia di Chase Hilgenbrinck difensore del New England Revolution, che ha deciso di appendere gli scarpini al chiodo per dedicarsi alla vita religiosa.
Non che il ragazzo avesse chissà quale futuro luminoso dal punto di vista professionale (solo 4 gare di Major League al suo attivo), ma fa comunque scalpore la sua scelta di non proseguire la carriera sui campi di calcio per seguire un ideale così alto. A dire il vero i suoi compagni ai tempi del college avevano già avuto qualche avvisaglia in questo senso, quando Chase chiese loro di riunirsi in preghiera al centro del campo prima di ogni gara. Nessuno però poteva mai aspettarsi una scelta così radicale.
Ora Hilgenbrinck vive nell’istituto Mount St. Mary’s nel Maryland e giura di non avere rimpianti per un mondo fatto di fama e successo (anche se relativo):
Dio mi sta permettendo di realizzare tutti i miei sogni, calcio compreso. Se mi mancheranno i campi da gioco? Certo, ma so che sto intraprendendo un percorso giusto. E che mi renderà felice.
Una strada molto simile a quella intrapresa qualche tempo fa da Andrea Jaeger, che da numero due del tennis mondiale, finì per farsi suora, abbandonando tutto il resto. Scelte di vita piuttosto diffuse nella realtà di tutti i giorni, ma che quando riguardano uno sportivo non possono passare inosservate.