Scena vista più volte, ma diventa singolare se si aggiungono alcuni dettagli: l’arbitro è una donna, il calciatore ha 17 anni ed i campionato è quello degli Allievi. E’ successo a Bruzzano in provincia di Milano, la Novaffori, squadra del ragazzo ha deciso di non presentare ricorso contro la decisione del giudice sportivo, che ha riassunto così l’episodio:
A seguito di una decisione arbitrale contraria si avvicinava all’arbitro e prima le rivolgeva gravi offese e frasi volgari, poi, ridendo beffardamente, le appoggiava le mani su una parte intima del corpo femminile in segno di evidente disprezzo per l’autorità e per la persona che la rappresentava.
E’ stato senza dubbio un episodio grave, ma non è l’unico caso riguardo gli arbitri appartenenti al gentil sesso. E’ da ricordare il comportamento tenuto da Mike Newell, allenatore del Lewton Town, che a Novembre perse una gara di seconda divisione e ne attribuì la colpa all’arbitro, donna, Amy Rayner. In quell’occasione arrivò ad affermare che il calcio è una cosa seria e le donne non c’entrano. Fù scandalo.
In Italia la quota rosa nel mondo degli arbitri è rappresentata da Anna De Toni che arbitra regolarmente in serie C, e da Cristina Cini spesso chiamata in serie A come assistente di linea. Sono le parole della prima che fanno riflettere.
Immagino che all’inizio fossimo considerate una divertente novità. Eravamo davvero poche e la gente aveva dei dubbi sulla nostra effettiva conoscenza del regolamento. Ora il nostro numero è cresciuto e con esso la fiducia delle persone nei nostri confronti. Oggi ciò che più conta è la bravura dell’arbitro, non il suo sesso.