In Italia se salti un allenamento ti becchi una multa di poche migliaia di euro, un rimprovero da parte dell’allenatore e al massimo una panchina nella partita successiva. In Brasile, ed in particolare al Botafogo, un’assenza ingiustificata significa una multa pari al 40% dello stipendio, che nel campionato carioca non è nemmeno paragonabile a quello italiano.
Per questo Somalia, centrocampista del Botafogo, ha preferito farsi passare per rapito piuttosto che vedersi sottrarre quasi metà della busta paga. E’ accaduto due giorni fa a Rio de Janeiro quando il calciatore non si è presentato all’allenamento. Dopo qualche ora ha chiamato la sede della società parlando di un sequestro lampo a scopo di estorsione ai suoi danni. Ma tutto era finito bene perché era riuscito a scappare e a salvarsi dai rapitori.
La storia era credibile visto l’alto tasso di criminalità nella megalopoli brasiliana, peccato che la polizia fosse addestrata abbastanza bene da ricostruire in fretta la vicenda grazie alle telecamere presenti all’esterno del palazzo del calciatore, e scoprire che aveva mentito. Secondo gli investigatori Somalia era in casa nelle ore del presunto rapimento, e praticamente non aveva voglia di andarsi ad allenare. Ora rischia da uno a 6 mesi di carcere per calunnia, e allora sì che sarà giustificato e potrà saltare tutti gli allenamenti che vuole.