Morto Franco Mancini, Petrov malato di leucemia, ma che succede al calcio?

E’ un periodo davvero particolare questo per il calcio, e per una volta non c’entrano scommesse o partite truccate. Dopo il caso di Muamba, quello di qualche mese prima di Cassano e quello del tumore di Abidal, ecco due vicende che arrivano oggi a distanza di poche ore l’una dall’altra: la morte di Franco Mancini e la diagnosi di leucemia di Stiliyan Petrov.

Ovviamente le due storie non sono legate, ma visto ciò che sta accadendo in questi tempi fa davvero rabbrividire. La notizia della morte di Mancini ha sicuramente colpito tutti in Italia. Quarantatre anni, fino a poco tempo fa portiere della Fortis Trani ma in carriera aveva vestito maglie prestigiose, da quella del Foggia di Zeman a quella del Bari, passando per Napoli e Lazio. Francesco, per i tifosi Franco, ora faceva il preparatore dei portieri a Pescara proprio alla corte di quello Zeman che lo lanciò nel grande calcio, ma oggi pomeriggio, dopo un normalissimo allenamento, il suo cuore si è fermato. L’ha trovato sua moglie rientrando a casa, in condizioni gravissime tanto che l’ambulanza arrivata celermente non ha potuto far nulla. In sua memoria nel prossimo fine settimana si osserverà un minuto di silenzio in tutti i campi di Serie A e B.

LA LEUCEMIA DI PETROV – A distanza di poche ore ecco che dall’Inghilterra arriva quest’altra notizia: Stiliyan Petrov ha la leucemia. Lui, capitano dell’Aston Villa e a 32 anni uno dei perni della nazionale bulgara, era stato ricoverato nei giorni scorsi dopo la partita contro l’Arsenal per una improvvisa febbre altissima. La diagnosi è stata impietosa, ed anche se la sua vicenda si potrebbe risolvere meglio di quella di Mancini, a noi non resta che sperare che di lutti nel calcio (o nello sport in generale, visto quanto accaduto a Bovolenta negli ultimi giorni) ce ne siano già stati a sufficienza.

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