Come abbiamo visto ieri, ci sono 22 società deferite per adesso per il calcio scommesse. Ricordiamo che non è finita qui, gli altri club di cui si era parlato in passato non possono tirare un sospiro di sollievo perché mancano ancora le relazioni delle Procure di Bari e Napoli che potrebbero coinvolgere altre squadre, quindi questo numero potrebbe lievitare. Ad ogni modo, anche se rimanessero soltanto queste squadre, non tutti rischiano allo stesso modo. Il codice di Giustizia Sportiva è molto chiaro a proposito.
QUESTIONE DI RESPONSABILITA’ – Prima di tutto bisogna infatti distinguere tra società direttamente responsabili ed indirettamente responsabili. Le prime sono quelle che sapevano o hanno addirittura favorito alcuni illeciti. In questo caso l’esempio più chiaro è stata l’Atalanta che per il solo sospetto che alcuni vertici societari fossero coinvolti, ha subìto una penalizzazione in questo campionato di 6 punti. In caso di coinvolgimento diretto, bisogna capire a che livello. La Juventus fu ingiustamente punita con la retrocessione in Serie B. Ingiustamente perché poi il giudice, nelle sentenze successive, dimostrò che non c’era coinvolgimento societario negli affari di Moggi e compagni.
Ad ogni modo, i club che sono coinvolti direttamente rischiano dalla retrocessione ai punti di penalizzazione che vengono decisi in base al numero di partite truccate, al loro risultato (per esempio se è stata combinata una vittoria vengono sottratti tre punti), e soltanto il giudice sportivo può decidere se penalizzare la società nel campionato appena terminato oppure nel successivo, facendo partire il club con dei punti sotto zero.
OMESSA DENUNCIA – E poi ci sono i coinvolgimenti indiretti che a loro volta hanno natura diversa. Ad esempio c’è l’omessa denuncia che può pesare lievemente sulle società e pesantemente sui calciatori. E questo sarà un punto molto importante nei prossimi mesi perché viene a galla che tantissimi calciatori sapevano ma non parlavano, anche se avevano deciso di non partecipare alle scommesse. In quel caso il Codice prevede, oltre all’ammenda, anche una squalifica non inferiore ai 6 mesi, ed in questo caso se venisse applicata questa regola la Serie A ne uscirebbe decimata.
Infine c’è la responsabilità indiretta di club che non erano coinvolti nelle combine ma che hanno avuto la sfortuna di ritrovarsi quest’anno alcuni dei tesserati indagati. E’ il caso della Sampdoria e dello Spezia che hanno in rosa calciatori che avevano truccato partite prima di approdare in quelle società. In quel caso il nome dei club finisce agli atti, ma molto probabilmente l’unico disagio che subiranno sarà non poter disporre di quei calciatori per la prossima stagione visto che saranno sicuramente squalificati (se non radiati). Per un quadro più preciso però bisogna attendere la fine delle indagini delle altre procure, e poi tutto sarà nelle mani di Palazzi e degli altri dirigenti del calcio italiano.
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Bruno Verderosa 13 Maggio 2012 il 12:35
La giustizia ha senso se è veloce altrimenti non serve a nulla.