E’ andata di lusso ad Atalanta e Livorno. Stavolta le due società se la sono cavata per il rotto della cuffia dopo le richieste del procuratore federale Stefano Palazzi di penalizzare le due società per i prossimi campionati e di squalificare pesantemente i calciatori coinvolti nella presunta combine.
Ieri pomeriggio la sentenza definitiva. L’unico a pagare per tutti è stato David Balleri, probabilmente perchè reo di aver aggredito Padoin dopo il gol vittoria nella gara di ritorno, che di fatto ha sancito la retrocessione del suo Livorno. Solo 4 mesi di stop quindi per il difensore, per il quale Palazzi aveva chiesto oltre 3 anni di squalifica.
Anche il Livorno se la cava meglio del previsto, e passa dalla penalizzazione di 6 punti ad una semplice ammenda di 25 mila euro per responsabilità oggettiva. Insomma un bel regalo per la società di Spinelli. Va ancora meglio all’Atalanta, completamente prosciolta da ogni accusa, e per la quale, oltre che il riconoscimento di estraneità ai fatti, ha anche evitato la squalifica per il proprio capitano Bellini, per cui erano stati chiesti 3 anni. Prosciolti da ogni accusa anche gli altri calciatori coinvolti nella vicenda, Grandoni e i fratelli Filippini.
La sentenza della Disciplinare parla di mancanza di prove su un possibile accordo, e la reazione dei calciatori toscani era dovuta solo ad uno stress per cercare di vincere assolutamente la partita e tentare di salvarsi, dato che giocavano contro l’Atalanta che non aveva più obiettivi, e quindi doveva presumibilmente essere un avversario più “morbido”. La squalifica a Balleri è dovuta solo alla violazione dell’articolo 1, comma 1 del Codice di Giustizia Sportiva, e cioè la slealtà sportiva, ma la mancanza di prove della combine ha inevitabilmente prosciolto tutte le parti in causa.
Tutti contenti insomma, tranne Balleri, che in attesa della squalifica era già sceso di categoria, avendo firmato con il Como. Non ci sta a passare per il capro espiatorio e a dover essere l’unico a pagare. Perciò ha promesso ricorso su questa sentenza. Contento lui, intanto a Livorno e Bergamo già stanno stappando le bottiglie di spumante.