Mano pesante del giudice nei confronti di Amantino Mancini, ex giocatore di Roma ed Inter, accusato di aver abusato di una connazionale conosciuta ad un una festa organizzata da Ronaldinho. Il centrocampista è stato condannato a scontare 2 anni ed otto mesi di carcere, sebbene continui a professare la propria innocenza.
I fatti risalgono allo scorso dicembre, allorché Ronaldinho organizzò una festa in un ristorante milanese, invitando – tra gli altri – il connazionale ed una modella molto nota nel suo Paese. Al termine della serata, la festa sarebbe continuata nella villa del Gaucho, ma Mancini preferì non unirsi all’allegra compagnia e si offrì invece di accompagnare la ragazza, che lamentava un malore.
Ma invece di riaccompagnarla a casa, il calciatore portò la ragazza nella sua abitazione e qui abusò ripetutamente di lei, approfittando del suo stato di stordimento. Il mattino successivo la modella si rivolse al Servizio violenza sessuale della clinica Mangiagalli e denunciò l’accaduto ed aggiungendo:
Al mattino mi ha buttato sotto la doccia, mi ha dato 50 euro per un taxi e mi ha mandato a casa.
La denuncia è scattata immediatamente, così come il tentativo di Mancini di corrompere la ragazza, anche attraverso Gerardo Eugenio do Nascimento, amico del calciatore. Lo stesso Do Nascimento ha tentato successivamente di entrare nella banca dati della Polizia per avere notizie sulla ragazza, servendosi di un uomo appartenente alla stessa Polizia.
Successivamente la ragazza ha ritirato la querela, ma la giustizia italiana è andata avanti per la sua strada, fino ad arrivare alla sentenza di oggi. Il pubblico ministero aveva chiesto 3 anni ed otto mesi di reclusione per il calciatore attualmente in forza all’Atletico Mineiro, ma il gup ha deciso di concedergli le attenuanti generiche, visto che nel frattempo ha risarcito la ragazza. Di qui la condanna a 2 anni ed otto mesi per lui ed a 10 mesi per l’amico Do Nascimento per favoreggiamento.
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