Guai in vista per Amantino Mancini, che potrebbe trascorrere in carcere i prossimi tre anni ed otto mesi della sua vita. La vicenda è nota e risale al dicembre dello scorso anno, quando l’ex giocatore di Roma ed Inter abusò ripetutamente di una ragazza brasiliana in occasione di una festa organizzata da Ronaldinho. Nel corso del party, la donna (tra l’altro molto conosciuta in Brasile) aveva accusato un malore causato dall’abuso di alcol ed aveva chiesto di essere riaccompagnata a casa.
Il centrocampista brasiliano si era offerto di accompagnarla, portandola però in un appartamento di sua proprietà ed abusandone ripetutamente. Il giorno successivo la ragazza si presentò al Servizio Violenza Sessuale della Clinica Mangiagalli per farsi medicare, decidendo poi di denunciare il giocatore. Intanto Mancini si era trasferito all’Atletico Mineiro, ma ciò non ha impedito alla giustizia italiana di fare il suo corso. Ed oggi è arrivata la richiesta dura della Procura di Milano, che spera di poter chiudere in galera il centrocampista per tre anni ed otto mesi.
Dal canto suo, Mancini si è sempre dichiarato innocente, sostenendo che la donna fosse consenziente e che non possano dunque esserci i presupposti per un’accusa così infamante. Ma è evidente che la Procura non ha creduto alla sua versione dei fatti, chiedendo che venga condannato anche Geraldo Eugenio Do Nascimento, un collaboratore del calciatore, accusato di aver depistato le indagini.
Per dovere di cronaca, occorre ricordare che qualche giorno fa la parte lesa aveva ritirato la denuncia (non sappiamo se di spontanea volontà o se convinta da qualche lauto assegno), ma la Procura di Milano non ha interrotto il processo contro il calciatore, fissando per il prossimo 28 novembre la data della sentenza definitiva. Come finirà? Lo sapremo a breve, ma è improbabile che Amantino Mancini esca completamente pulito da questa vicenda.
[Photo Credits | Getty Images]
Commenti (1)