Ottavi di finale di coppa Italia.
Stadio Giuseppe Meazza di San Siro, Milano:
Milan-Bari 3-0
Reti: 19’ pt Ibrahimovic (M), 46’ pt Merkel (M), 20’ st Robinho (M)
La prima di Antonio Cassano da titolare con la maglia del Milan. Giunge ad uopo, per il talento barese, l’appuntamento degli ottavi di finale della competizione nazionale perché Massimiliano Allegri, di cui il 99 rossonero va dicendo un gran bene, decide di mettergli in mano le chiavi della trequarti locale. Ironia della sorte, in caso di qualificazione Cassano e il Milan troveranno la Sampdoria, ovvero il club e la tifoseria a cui il barese, solo qualche mese fa, giurava eterno amore.
A motivare ulteriormente Cassano, le parole della vigilia spese da Cesare Prandelli che si è detto convinto del fatto che il calciatore non fallirà quella che pare essere l’ultima occasione della carriera per vincere e convincere definitivamente. Che a benedire lo schieramento tra i titolari di Cassano sia proprio il Bari, pare dettaglio in grado di rinforzare le belle sensazioni. Altro dato: di fianco al barese c’è Ibrahimovic che, dopo l’ennesima dimostrazione di quanto l’intesa con Pato non sia congeniale, può stavolta contare su un assist man impeccabile.
In barba al turn over e al fatto che la Tim Cup conti poco o nente, Allegri opta per un minimo turn over: le novità sono rappresentate da Roma tra i pali e il trio composto da Antonini, Yepes e Oddo in linea con Nesta. Per il resto, solo titolari, ivi compreso il giovane Merkel, ormai avvezzo a far parte dell’undici iniziale. Due parole anche sul Bari, ultimo in campionato e con la testa sicuramente altrove: non sfigurare, ovviamente, ma neppure dare tanto peso a un vezzo che, dice la gradatoria della massima serie, lo è ancora di più quando le cose vanno male. Tra i titolari, Ventura schiera Parisi e Castillo.
Cassano è mobile e pimpante fin dall’inizio, il Milan gli va dietro: all’8’ ci prova Merkel dai 25 metri, palla alta sopra la traversa; un minuto dopo è la volta di Ibra, Padelli respinge in tuffo. Dieci minuti di buone manovre (da segnalare una buona iniziativa personale di Alvarez che non ha fortuna al momento della conclusione), poi il vantaggio locale: è il 19’, Robinho innesca la ripartenza e Ibra brucia difesa e portiere. A interrompere il dominio territoriale dei rossoneri ci prova l’ex Donati che al 39’ si prodiga in un tiro dalla distanza: palla sul fondo. Per quanto Cassano ci provi, con passaggi e conclusioni, quello decisivo, in occasione del raddoppio, è ancora Robinho. Al 46’ il brasiliano pesca Merkel, conclusione al volo che non lascia scampo a Padelli.
Che il tridente dei padroni di casa si diverta, lo si evince dalla maniera – costante, continua – con cui si cercano in continuazione: soprattutto Ibra e Cassano tentano a più riprese sortite offensive partorite in simultanea dai rispettivi piedi. Il punteggio, già sicuro, assume dimensioni più imponenti nella ripresa, quando Robinho – 20’ – trova il tris: l’assist è di Merkel, che ricambia il favore precedente. Appena dopo, Cassano e lo stesso Merkel abbandonano il campo tra gli applausi: oltre a quello di Pato, da segnalare l’ingresso di Pirlo che saggia la condizione in seguito all’infortunio. Purtropppo per lui, la gamba non è ancora a posto: se ne accorge, l’azzurro, al 39′, quando è costretto ad accomodarsi in panchina perchè non ce la fa. Il Milan resta in dieci, Allegri ha effettuato tutti i cambi a disposizione, ma il punteggio è ormai in cassaforte.