Arriva dal Continente Nero l’ennesima conferma che il calcio non è una scienza esatta e che non sempre i più forti si aggiudicano il trofeo più ambito. La finale della Coppa d’Africa 2012 vedeva di fronte i giganti della Costa d’Avorio contro il piccolo Zambia, una delle cenerentole della kermesse, presentatasi all’atto conclusivo dopo aver battuto il Ghana.
Partita senza storia? Sì, ma solo sulla carta e nelle quote dei bookmakers, che davano per sicuri vincenti Drogba, Touré e compagnia cantando. E invece lo Zambia è riuscito a tenere alto il nome della propria bandiera, mettendo in difficoltà gli Elefanti e trascinandoli ai tempi supplementari.
VITTORIA AI CALCI DI RIGORE. Nessun gol nei tempi regolamentari e reti inviolate anche nell’extra-time, con i calci di rigore che restavano l’unico modo per decidere la vincente della Coppa d’Africa. Sette rigori trasformati per la Costa d’Avorio (compreso quello di Drogba) e sette trasformati per lo Zambia, che rispondeva colpo su colpo, senza mostrare timori reverenziali.
Sembrava fatta per lo Zambia quando Kolo Touré falliva il tiro dal dischetto, ma dall’altra parte arrivava l’errore di Kalaba, che rimetteva il discussione il risultato. Ancora un errore dal dischetto per gli ivoriani (Gervinho), ma stavolta lo Zambia non falliva l’occasione di entrare nella storia ed andava in rete con Sunzu. Zambia campione d’Africa e Costa d’Avorio seconda a testa bassa.
Una bella soddisfazione per la squadra sfavorita, che occupa l’89esimo posto nel ranking mondiale e che finora nel torneo continentale non era riuscita ad andare oltre due secondi posti. Una bella soddisfazione per il calcio del Paese, che nel 1993 vide perire in un incidente aereo l’intera squadra e dovette ricostruire con fatica una nazionale degna di questo nome. Una bella soddisfazione se si considera che gli avversari erano i più quotati ivoriani, nelle cui fila militano vere e proprie stelle. Ma nel calcio le favole esistono ancora.
[Photo Credits | Getty Images]
Commenti (1)