Dany Verlinden, chi era costui? Il suo nome è noto per lo più agli amanti delle statistiche, che dal lontano 1990 non riescono ad aggiornare la casella relativa all’imbattibilità di un portiere in terra europea. Ma se chiedete a Edwin Van der Saar chi era questo sconosciuto, siamo certi che vi saprà dare una risposta, visto che lo spilungone olandese sta tentando di prenderne il posto nella lista dei portieri meno battuti per numero di minuti.
Il record di Verlinden si è fermato a 1390 minuti, ossia un’ora e mezza in più del numero uno del Manchester United, il quale proprio domani contro il Blackburn potrebbe raggiungere e superare il mito del Brugges. Una bella soddisfazione per Ice Rabbit, come lo chiamano in terra inglese, che ha già stracciato il record di portiere più imbattuto della Premier League, mettendo in riga portieri molto più osannati di lui.
Perché, diciamocelo chiaramente, Van der Saar non ha mai goduto di grande considerazione, specie durante la sua esperienza italiana, quando la Juventus perse partite e campionati a causa della sua poca sicurezza tra i pali (lo chiamavano “saponetta”) Ed anche ora che difende i pali di una delle squadre migliori d’Europa, tende spesso ad essere messo in ombra dalle prestazioni dei grandi assi che compongono la rosa.
Ma lui è così, poco appariscente, eppure determinante in parecchie circostanze, come quando lo scorso maggio si tuffò sul rigore di Anelka, regalando di fatto la Champions allo United. Un altare per Van der Saar? No, una graticola per John Terry, scivolato di fronte alla possibilità di portare a Londra il trofeo più ambito. Misteri del calcio.
Resta il fatto che questo spilungone con la faccia da cartone animato ha conquistato ben 31 titoli in 17 anni di carriera, riuscendo a riscattare le stagioni infelici in maglia bianconera e conquistandosi a suon di parate una delle prime posizioni tra i portieri più forti del mondo.
Ed ora il record è lì a due passi e potete scommettere che sarà facile ricordare il nome del suo detentore.
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