A Genova se lo ricordano ancora tutti esultare con quella folta chioma al vento mentre faceva la capriola (diventata il suo marchio di fabbrica) dopo un gol. Passato alla storia per essere il simbolo del Grifone degli anni ’90 in cui ha segnato la bellezza di 58 gol in 163 partite, è sicuramente uno degli attaccanti più apprezzati della storia del calcio italiano, e forse il più forte della breve storia della nazionale della Repubblica Ceca.
Di lui si conoscevano le grandi giocate, la presenza in area che si sentiva da vero centravanti di sfondamento, e poi la gran simpatia che lo contraddistingueva, nonostante un aspetto a prima vista da uomo rude. In Italia lo abbiamo potuto ammirare fino al 1996, ultimo anno in cui vestì la maglia rossoblù, ma poi di lui non se n’è saputo più molto.
Lasciata la Liguria si trasferì in Portogallo per giocare, si fa per dire, nello Sporting Lisbona. Lì disputo solo mezza stagione e capì dopo le sole 4 gare che era il caso di cambiare aria. Fece ritorno così in patria, al Viktoria Zizkov, una delle squadre di Praga, ma lì si concluse la sua gloriosa carriera, purtroppo in malo modo, dato che non disputò nemmeno una partita in tutta la stagione.
A soli 32 anni capì che era arrivato il momento di ritirarsi, e lo fece in silenzio, uscendo momentaneamente dal mondo del calcio ed investendo i suoi risparmi in altre attività, come un ristorante famoso in tutta Genova, aperto precisamente nel quartiere di Pegli. Ma la lontananza dal calcio, soprattutto nella città che gli ha dato tante soddisfazioni, non poteva durare a lungo, e così ha approfittato del fatto che andava di moda affiancare al commentatore sportivo un commentatore tecnico, e così da qualche anno collabora con l’emittente locale Tele Nord, seguendo il calcio da bordo campo e facendo l’opinionista.
Negli ultimi anni si è riavvicinato sempre di più al calcio vero, facendo il talent scout e occupandosi delle giovanili del gruppo dilettantistico Gsd Culmpvolis Genova, ma non rifiuta nemmeno di comparire in attività extracalcistiche, come il recente film comico “Capitan Basilico“, in cui fa una piccola parte. Insomma, gradualmente Skuhravy sta tornando sempre più alla ribalta delle cronache italiane, e lo sta facendo nel suo stile, con l’esplosività del vero centravanti.
gianni 26 Agosto 2009 il 22:26
Oggi Tomas Skuhravy era al campo del Canelli calcio con il figlio e alla domanda del direttore sportivo Claudio Rosso:ciserve una punta per la prima squadra del Canelli,Tomas risponde; devono eliminare il fuorigioco dalle regole
e dopo sono disponibile…
la sua simpatia c’è ancora !!
Ciao Tomas