Diavolo Nero, Il Re Leone, Big George, King George, Giorgio, La Pantera: sono alcuni dei soprannomi che hanno accompagnato la lunga carriera di George Weah, noto in questo angolo del mondo per aver vestito la maglia del Milan sul finire degli anni novanta.
Nel recensire la sua biografia non si può non ricordare la conquista del Pallone d’Oro nel 1995, primo in assoluto consegnato nelle mani di un calciatore non europeo ed unico ad oggi a finire nella bacheca di un africano. Di lui i tifosi rossoneri ricordano la straordinaria forza fisica, l’elganza nei movimenti e quella capacità di render semplici anche le giocate più complicate, come quando, in una gara contro il Verona, percorse 90 metri e scartò almeno sette avversari prima di infilare la porta avversaria.
Con il Milan ha giocato fino al gennaio del 2000, contribuendo alla conquista di due scudetti, ma poi che fine ha fatto George Weah?
Dopo l’esperianza italiana, giocò nel Chelsea (dove si tolse la soddisfazione di conquistare la FA Cup), prima di passare al Manchester City e concludere la carriera a Marsiglia nel 2001. Ed è proprio nello stadio marsigliese che andò in scena la gara di addio al calcio del più forte giocatore africano di tutti i tempi. Correva il 2005 e George si preparava alla corsa per l’elezione alla carica di presidente in Liberia, ma prima di darsi completamente alla carriera politica, volle attorno a sé colleghi ed avversari (Sheva, Zidane, Ronaldo, Ronaldinho, Baggio, Boban, Henry, Thuram, Desailly, Vieira, Kallon, Barthez, Cissé, Drogba, Eto’ o, Makelele e tanti altri) per salutare degnamente il mondo del pallone.
In autunno poi arrivarono le elezioni nella sua Liberia, la terra che gli aveva dato i natali e per la quale aveva anche rinunciato alla chiamata della prestigiosa nazionale francese. Al primo turno elettorale l’ex milanista risultò il candidato più votato, ma non riuscì ad ottenere la maggioranza, perdendo poi al ballottaggio contro Ellen Johnson Sirleaf. Peccato, perché uno come King George poteva essere un ottimo presidente!
Anonimo 10 Marzo 2011 il 01:26
grande georg rivedendo i suoi gol mi sono ricordato cosa è il calcio