Fabien Barthez, il miglior portiere della storia del calcio francese. Sarà che delle volte ha fatto qualche intervento discutibile, ha preso qualche gollonzo (capita a tutti i portieri) o per il suo carattere un po’ particolare, ma questo titolo non trova d’accordo tutti gli esperti di calcio. Certo che però, andando a rivangare la storia calcistica d’oltralpe, difficilmente troveremo un portiere in grado di vincere un mondiale, un europeo, ed arrivare secondo all’ultimo della sua carriera. Senza contare Confederations Cup, scudetti in Inghilterra e Francia, una Champions League e tanti altri trofei.
Di lui ci si ricorda il famoso bacio che Blanc gli dava sulla testa pelata prima di ogni gara della Francia, e le uscite non proprio consone ad un calciatore, con modelle del calibro di Linda Evangelista. Di lui però ci si ricorda soprattutto per quello che ha fatto con la maglia della nazionale francese, e un po’ meno con quelle di Manchester United, Monaco ed Olympique Marsiglia. Dopo il mondiale 2006 però è letteralmente scomparso.
Il motivo di questa sua sparizione, per sua stessa ammissione, è il rigore calciato da Del Piero nella finale del mondiale. Aveva 35 anni Barthez, le offerte non gli mancavano ed era ancora tra i migliori portieri del mondo. Su quel rigore aveva pensato di lanciarsi a destra, ma all’ultimo momento cambiò angolo e lo juventino lo trafisse proprio sulla destra. Quell’errore lo colpì duramente nel morale, così dopo il fatidico rigore di Grosso i nervi gli cedettero, e non si riprese più.
Al momento, per un rigore, prese la decisione di ritirarsi, decisione rimandata solo formalmente, visto che si rimboccò le maniche e la stagione successiva, a dicembre, firmò con il Nantes. Ma quell’avventura durò poco perché lui non era quello di prima, e così dopo soltanto 4 mesi, anche a causa della contestazione del pubblico che lo accusava di non impegnarsi tanto, decise di appendere i guanti al chiodo definitivamente.
Dopo circa un anno di “pensione“, a godersi tutti i milioni racimolati negli anni precedenti con la famiglia, ha deciso di riscendere in campo, ma stavolta non da calciatore ma da istruttore. Ha deciso infatti di aprire una scuola di portieri insieme all’amico e allenatore Elie Baup a Saint Gaudens, vicino Tolosa, con l’aspirazione di far diventare la sua impresa la scuola per portieri più importante di Francia, visto che ne vuole aprire una in ogni Regione.
Ma non solo. Per alcuni mesi ha partecipato anche ad alcuni tornei di beach soccer; si è dato per un periodo anche ai tornei di poker e, appassionato anche di automobili (possiede una Porsche che tratta come una figlia), ha dichiarato di voler partecipare alle gare su pista della Porsche Carrera Cup. Per questa carriera non è troppo vecchio, e di certo non si può dire che gli manchino i riflessi.
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