Erano bastati 15 minuti per mettere ko il Tottenham nella gara di andata, quando – a parte il brivido della rimonta finale – la vittoria dell’Inter non era mai stata in discussione. Ma in Champions League non si può stradominare a tutte le latitudini ed i nerazzurri lo hanno provato sulla propria pelle durante la partita di questa sera, allorché gli Spurs hanno avuto modo di rifarsi con gli interessi di fronte al proprio pubblico.
Benitez era partito con intenti bellicosi alla volta di Londra, nella “sua Inghilterra”, deciso a portare a casa i tre punti che avrebbero significato più di mezza qualificazione in tasca. Ma chi parte per suonarle a volte ritorna suonato ed i tre schiaffi rimediati al White Hart Lane fanno male davvero.
Questa volta il furetto Bale non ha il piacere di piazzare la palla alle spalle del portiere nerazzurro (Castellazzi nell’occasione), ma le sue magie hanno infiammato non poco il cuore dei tifosi, facendo alzare vertiginosamente le sue quotazioni.
Ad impallinare il secondo di Julio Cesar ci hanno pensato nell’ordine Van Der Vaart e Crouch, mentre il solito Eto’o tentava di tenere a galla la barca, siglando la rete che valeva il 2-1, prima che Pavlyuchenko scrivesse la parola fine sulle speranze di rimonta dell’Inter. Benitez riconosce i meriti degli avversari:
Fisicamente erano più forti, più veloci. Questa è stata la differenza una volta che perdevamo la palla. Nello spazio non è facile contenere Bale. Dobbiamo migliorare la copertura e l’uno contro uno. Questo è stato determinante.
E ancora:
Bale ha velocità, fisico, e se ha spazio non è facile fermarlo. Maicon in fase difensiva ha avuto problemi, soprattutto quando avanzava per aiutare in fase offensiva. Il loro centrocampo? Mancavano Cambiasso, Motta e Stankovic. Oggi dobbiamo gestire così questo problema. Non posso dire troppo alla squadra. Loro sanno che non sono andati bene. Dobbiamo lavorare e concentrarci per preparare meglio la prossima gara.