Ancora una remuntada fallita. Ancora una squadra spagnola delusa. Ancora una compagine tedesca sul tetto d’Europa. Il Barcellona era chiamato all’impresa più ardua della sua storia recente, con uno 0-4 da rimontare contro una delle formazioni più quadrate del Vecchio Continente. Il Bayern Monaco era quasi certo del passaggio del turno in Champions League, ma affrontava ugualmente l’impegno con determinazione, consapevole della forza degli avversari.
I padroni di casa scendevano in campo senza Lionel Messi, relegato in panchina e fermato – forse – dal risentimento di un recente infortunio. Senza la sua stella il Barça cercava di mettere subito alle corde i tedeschi, ma tremava su ogni ripartenza di Ribery e compagni. Poche le azioni da rete nella prima parte di gara, con il Bayern che ringraziava gli avversari e contava i minuti che mancavano al fischio finale.
Nella ripresa gli ospiti passavano subito in vantaggio, grazie al solito movimento di Robben, che riceveva palla, stringeva verso il centro dell’area e faceva partire il tiro che freddava Valdes. A quel punto il Barcellona avrebbe dovuto segnare sei reti per assicurarsi la finale di Wembley, un’impresa impossibile per chiunque, anche per il Bara dei sogni, specie di fronte ad una squadra agguerrita come il Bayern Monaco.
Xavi ed Iniesta alzavano bandiera bianca ed uscivano dal rettangolo verde, lasciando il posto a Sanchez e Thiago Alcantara. I tedeschi non si accontentavano del vantaggio e lottavano su ogni pallone per umiliare gli avversari. Il raddoppio del Bayern arrivava al minuto numero 27 della ripresam quando Lahm crossava al centro, obbligando Piqué a deviare nella propria porta. Finita qui? No, perché Ribery furoreggiava sulla fascia e lasciava partire un cross preciso per la testa di Muller, che puniva nuovamente il Barcellona.
Quattro reti subite all’andata, tre incassate al ritorno, troppe per una squadra che fino ad un paio di anni fa faceva tremare il mondo. Ma ora la Champions parla tedesco, con Borussia Dortmund e Bayern Monaco a contendersi l’atto finale.
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