Continua a tenere banco il fallaccio di Ibra a pochi istanti dal fischio finale di Valencia – Psg, con lo svedese costretto a raggiungere gli spogliatoi prima dei compagni, in seguito al cartellino rosso mostratogli da Tagliavento. Fallo di gioco? Intervento da ammonizione? Intervento da rosso diretto? La questione resta aperta, ma a difendere l’attaccante arrivano le parole del suo procuratore, Mino Raiola, secondo il quale l’arbitro italiano meriterebbe quattro giornate di squalifica.
L’agente dello svedese alza la voce ed accusa l’arbitro di aver espulso il suo assistito solo perché si chiama Ibrahimovic:ù
Non era nemmeno da ammonizione. Secondo me l’arbitro voleva ammonire Ibra e il guardalinee gli ha detto di usare il cartellino rosso: in questo caso la squalifica andrebbe divisa fra i due. Se a suggerire l’espulsione a Tagliavento è stato il suo assistente, allora 4 giornate al guardalinee e 2 all’arbitro.
Vero è che falli simili a quello commesso da Ibra spesso vengono sanzionati con l’ammonizione, ma è anche vero che lo svedese si è dimostrato piuttosto ingenuo, rendendosi protagonista di un fallaccio a ridosso del fischio finale ed a risultato ormai acquisito.
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