Il sogno Champions dell’Udinese si ferma al turno preliminare di fronte una squadra, l’Arsenal, esperta, quadrata e fortunata. Guidolin ha messo in campo la stessa formazione che aveva dato filo da torcere agli inglesi nella gara di andata, mentre Wenger mischiava un po’ le carte e proponeva anche capitan Van Persie, assente per squalifica all’Emirates Stadium.
I primi minuti di gioco erano appannaggio dei Gunners, che si ritrovavano davanti alla porta di Handanovic con troppa facilità. Fortunatamente Walcott non era preciso come nella gara di andata e l’Udinese continuava a sperare di ribaltare lo 0-1 della scorsa settimana.
Poi padroni di casa crescevano a vista d’occhio e prendevano le misure agli avversari, tanto che al minuto numero 9 Di Natale andava addirittura in rete, ma l’azione veniva fermata per fuorigioco. Poi ancora Handanovic a fermare Gervinho, prima che i bianconeri spingessero sull’acceleratore. I pali della porta inglese tremavano un paio di volte (Asamoah e Di Natale), mentre all’altra parte il portierone bianconero era chiamato agli straordinari per contenere le folate offensive avversarie.
Ma al minuto numero 39 il capitano dei padroni di casa saliva in cattedra e con un colpo di testa faceva esplodere il Friuli, pareggiando il gol dell’andata. Nella ripresa l’Arsenal sembrava convinto a non portare la gara ai supplementari e dopo un’azione prolungata sulla sinistra, trovava la rete con Van Persie, che appoggiava comodamente in gol dal centro dell’area di rigore.
Tutto da rifare per gli uomini di Guidolin che a quel punto avrebbero dovuto segnare due reti per raggiungere la qualificazione. L’occasione giusta arrivava grazie ad un calcio di rigore assegnato all’Udinese per un tocco di mano in area di un difensore avversario. Di Natale si incaricava del tiro, ma il portiere dei Gunners riusciva a deviare in angolo, per la disperazione del capitano.
Di tempo per ribaltare il risultato ce ne sarebbe stato, ma Benatia al minuto numero 70 lasciava spazio a Walcott, che ringraziava e firmava la rete dell’1-2. A quel punto il discorso era chiuso e l’Udinese cedeva le armi. Peccato per l’occasione persa da una squadra che ha dimostrato di poter competere anche con una delle regine d’Europa.
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