Bello e schiacciasassi in campionato, brutto e dimesso in Champions League. Il Milan ammirato nella gara di andata degli ottavi della massima competizione europea non è che la brutta copia di quello che guida la classifica della serie A. Gli inglesi del Tottenham giocavano fuori casa, eppure sembrava che fossero loro a dover fare la partita per difendere l’onore della bandiera tra le mura amiche.
Ci eravamo illusi che l’assenza del furetto Bale, che tanti grattacapi aveva creato all’Inter nel girone eliminatorio, e la squalifica di Jenas potessero agevolare il Milan nella passeggiata serale. Ma gi Spurs sono scesi a Milano con la ferma intenzione di far punti ed alla fine della fiera portano a casa una vittoria che vale mezza qualificazione ai quarti.
Meglio gli ospiti nella prima frazione di gioco, con Crouch e Van Der Vaart che si avvicinavano pericolosamente alla porta di Abbiati. Sfortunato il portierone rossonero in occasione dello scontro con il gigante della nazionale inglese, che lo costringeva ad abbandonare il campo per far posto ad Amelia.
Cambiava il portiere, ma non il baricentro delle azioni, sempre più spostato verso la porta del Milan. Crouch e Van Der Vaart erano sempre nel vivo del gioco e solo la bravura di Amelia salvava i rossoneri dalla capitolazione prima dell’intervallo. Nella ripresa Allegri cercava di mescolare le carte, dando il via libera all’ingresso di Pato sul rettangolo di gioco, ma il Papero non incideva più di tanto, mentre il Tottenham continuava a macinar gioco.
Ed al minuto numero 35 della ripresa arriva il gol tanto temuto: contropiede di Lennon e palla a Crouch in mezzo all’area. Per il gigante era un gioco da ragazzi piazzare il rasoterra che valeva il vantaggio e la vittoria. La qualificazione per il Milan non è ancora compromessa, ma è chiaro che in Inghilterra bisogna cambiare registro se si vuole continuare a sognare in grande.