Ci aspettavamo qualcosa in più dal Barcellona delle meraviglie, dalla squadra schiacciasassi che ha fatto tremare l’Europa intera la scorsa stagione. E ci aspettavamo qualcosa di più da Ibrahimovic, lui che ha fortemente voluto il Barça, la squadra che gioca il miglior calcio del mondo. Scherzi del calcio d’agosto. Barcellona-Shakhtar, finale della Supercoppa Europea: ti siedi davanti alla tv e cominci a sbadigliare, fissando il cronometro nella speranza di veder trascorrere velocemente il tempo.
Messi illumina a tratti, Henry non graffia, il centrocampo sbaglia appoggi elementari e lui, Ibra, non ne prende una. Poi Guardiola mette fine all’agonia e toglie lo svedesone dal campo, quando il cronometro segna il minuto numero 81. Si va ai supplementari e finalmente qualcosa si muove: tiri, parate, magie e un risultato che può cambiare da un momento all’altro, segnando il corso della gara. Mancano quattro minuti ai calci di rigore, quando Messi inventa per Pedro Rodriguez (guarda caso il sostituto di Ibra) che infila inesorabilmente la porta della Shakhtar. Barcellona da rivedere, Ibra ancora non in condizione di offendere. Ad maiora.