Ci voleva un mostro sacro come Josè Mourinho per far passare gli ottavi di finale al Real Madrid. La bestia nera del Lione non riesce nell’impresa, anche perché vincere al Bernabeu dopo l’1-1 dell’andata sarebbe stato complicato. Ed invece la partita dei francesi dura poco più di mezz’ora, periodo in cui timidamente si fanno vedere in avanti. Poi Marcelo mette la freccia e sorpassa, ed il discorso qualificazione si può chiudere qui.
Il Real è messo in campo benissimo, Lisandro e Gourcuff girano a vuoto e non si vede come possano segnare la rete del pareggio. Così arrivano anche il secondo (Benzema) ed il terzo gol (Di Maria), e gli spagnoli, dopo 6 anni di delusioni, tornano a rendersi minacciosi nella massima competizione europea.
Tutto molto più facile era per il Chelsea, dopo lo 0-2 (immeritato) dell’andata a Copenaghen. Allo Stamford Bridge la gara era talmente semplice che Ancelotti decide di mandare in campo molti degli acciaccati degli ultimi tempi per fargli mettere un po’ di minuti nelle gambe, ed ottiene ciò che voleva: il ritorno in forma di Drogba e compagni, e soprattutto non prenderle.
Anche se ti chiami Chelsea, c’è sempre bisogno di un po’ di fortuna, e questa arriva nel primo tempo, quando uno dei tanti attacchi dei danesi si stampa sul palo. Se quella palla fosse entrata avremmo assistito ad un’altra partita, ma col tempo, e con la consapevolezza di dover segnare due gol senza prenderne nemmeno uno, la sorpresa di questa Champions si smorza e cala fino a che prima i Blues non pareggiano i conti dei legni, con un colpo di testa di Mikel che finisce sulla traversa, e poi cominciano a divorarsi gol su gol, dimostrando che, se volessero, potrebbero segnare in ogni momento. Finisce 0-0, ed è giusto così.
Per gli accoppiamenti dei quarti di finale bisognerà attendere venerdì, quando anche il quadro dell’Europa League sarà completo, ma nel frattempo i pericoli principali per l’Inter si chiamano Barcellona, Real Madrid e Manchester United; qualche grattacapo potrebbero crearlo Chelsea e Tottenham, mentre le avversarie migliori potrebbero essere Shaktar o Schalke 04, ma dopo l’esperienza della Roma, l’importante è non abbassare mai la guardia.