Il suo nome completo è Tonny Emilio Trinidade de Vilhena ma nei prossimi anni lo sentiremo nominare solo come Vilhena. Centrocampista, 18 anni appena compiuti, padre angolano ma madre olandese, dettaglio non da poco dato che gli ha permesso di esordire con la nazionale oranje e soprattutto di avere il passaporto da comunitario. C’è chi lo ha paragonato a Pogba, chi ad Asamoah, certo è che sentiremo parlare di lui ancora a lungo.
Volti Nuovi
Obiettivi di calciomercato: le rivelazioni della Coppa d’Asia
Il Qatar ha vinto da poco la gara che porterà l’emirato ad organizzare la Coppa del Mondo 2022. In attesa dell’evento principale, ha iniziato ad allenarsi a questo compito con l’organizzazione della Coppa d’Asia.
La manifestazione si è svolta tra il 7 ed il 29 gennaio, ed è finita con la vittoria del Giappone di Zaccheroni – uno a zero in finale contro l’Australia. Tra i giocatori che si sono messi in mostra, Keisuke Honda – attaccante del CSKA Mosca – ha confermato quanto di buono fatto nella Coppa del mondo 2010, ottenendo anche il titolo di miglior giocatore del torneo.
Don Balon e i cento maggiori talenti mondiali
Per il terzo anno consecutivo la rivista iberica Don Balon ha pubblicato la lista dei 100 migliori under 21 mondiali. Le scelte – come sempre accade quando si costruiscono delle liste – sono discutibili, ma difficilmente si possono contestare, visto che pochi possono dire di conoscere i campionati esteri al di fuori di Spagna ed Inghilterra.
Per quello che vale, le squadre italiane sono ben rappresentate – undici elementi -: Babacar, Jovetic e Ljajic (Fiorentina); Coutinho e Santon (Inter); Pato e Adiyiah (Milan, il ghanese è stato parcheggiato nella Reggina); Pastore, Hernandez e Munoz (Palermo); Marilungo (Sampdoria).
Mondiale 2010: la nazionale dei giovani da tenere d’occhio
Il Mondiale è la miglior vetrina internazionale per quei calciatori che giocando in campionati minori non hanno molte possibilità di emergere. Ma è anche un supermercato eccezionale in cui si fiondano procuratori e osservatori per scovare prima di altri il gioiellino di turno da ingaggiare.
Così, a 10 giorni dall’inizio del torneo, proviamo ad anticiparvi qualche nome di quei calciatori che potrebbero rappresentare una piacevole novità, e che potranno essere la squadra del futuro. Sono tantissimi infatti i partecipanti al Mondiale ad avere appena 20 anni, e per questo saranno anche i più appetibili. Non consideriamo ovviamente quei talenti già affermati come Messi (21 anni) o Bendtner (22), o anche quelli che nonostante la giovane età già militano ad alti livelli nel campionato italiano, e dunque già noti al nostro pubblico come ad esempio Kjaer (21) o Sanchez (22). Vediamo dunque dopo il salto quali giovani in erba tenere d’occhio.
Federico Macheda salva ancora il Manchester
Continua il momento d’oro di Federico Macheda, il diciassettenne ex laziale ora in forza al Manchester United. Kiko, come lo chiamano in Inghilterra, era finito in prima pagina la scorsa
Quanti Macheda in giro per l’Europa…
E’ trascorso qualche giorno da quando un ragazzino italiano ha incantato la platea dell’Old Trafford, regalando ai tifosi dello United un gol di classe assoluta e alla propria squadra una vittoria sul filo di lana. Da allora in Inghilterra non si fa che parlare di lui, di questo ragazzotto classe 1991 che qualche tempo fa lasciò la capitale, sponda biancazzurra, per trasferirsi con tutta la famiglia in quel di Manchester.
Ma di Federico Macheda ce ne sono tanti in Premier League ed è curioso che se ne parli solo adesso, come se i presidenti dei vari club italiani si siano improvvisamente svegliati, incolpando gli stranieri di furto e immoralità.
La verità è che le società straniere hanno il coraggio di investire sui giovani, mentre in Italia si preferisce puntare sull’usato sicuro o sul grande nome arrivato da lontano. In Inghilterra, ad esempio, c’è un progetto che implica la presenza delle famiglie in loco con tanto di casa e lavoro per i parenti. Ai ragazzi poi viene data la possibilità di studiare e di inserirsi al meglio nel nuovo contesto.
Cristiano Ronaldo: Federico Macheda mi somiglia
Abbiamo già avuto modo di definirlo “l’eroe di giornata” per il gol allo scadere che ha consentito ai Red Devils di avere la meglio sull’Aston Villa. Ma Federico Macheda, romano de Roma, classe 1991, proveniente dalle giovanili della Lazio, merita un capitolo a parte nella rubrica dei volti nuovi.
Non sappiamo quanto strada farà il ragazzino, ma quel che è certo è che sulla sponda biancazzurra del Tevere già lo stanno rimpiangendo, mentre sui tabloid inglesi si sprecano paragoni imbarazzanti. Il più gettonato è quello con Cristiano Ronaldo sia per la posizione tenuta in campo che per le qualità tecniche sopraffine. Il portoghese dal canto suo non può che confermare l’impressione degli addetti ai lavori e ammette la somiglianza, ricordando il suo personale debutto con la maglia del Manchester:
Il debutto di Macheda mi ricorda il mio. La sensazione è abbastanza uguale. Ricordo quando ho cominciato a giocare davanti a 70 mila spettatori, non è fecile. Giocai bene e quando ‘Kiko’ ha segnato sapevo cosa stava provando, è stato uno dei giorni migliori della sua vita.
Mourinho: Santon come Facchetti
Nell’Inter dei tanti campioni, che spesso fanno fatica a ritagliarsi un quarto d’ora di gloria, era difficile aspettarsi l’esplosione di un ragazzino. Al massimo era lecito puntare sulla consacrazione di Balotelli, dopo le buone prove offerte durante la gestione Mancini, ma chi avrebbe mai puntato sulla scoperta di un vero talento nel reparto arretrato?
E invece Davide Santon ha saputo stupire tutti, guadagnandosi partita dopo partita la fiducia dell’ambiente, fino a diventare titolare fisso nella difesa nerazzurra, nonché unico italiano in una squadra di stranieri (e non è poco!).
Merito suo e della sua personalità così spiccata e per nulla incline alla soggezione di fronte a calciatori ben più navigati e famosi, ma anche merito di Mourinho, che ha saputo buttarlo nella mischia al momento opportuno ed ora ne loda le qualità, paragonandolo addirittura al mito Giacinto Facchetti.
Giovinco e Pato, storie di idoli e di eredi
Non poteva sognare battesimo migliore Sebastian Giovinco. Titolare al posto di Del Piero e autore di una rete che ricorda le tante messe a segno dal capitano.
Punizione appena fuori dall’area, “in zona Del Piero”, si affretterà a osservare il telecronista. Ma Alex non c’è e al suo posto viene schierato quel metro e mezzo (o poco più) di classe pura che tutti chiamano Formica Atomica. E Sebastian in una frazione di secondo rivede davanti ai suoi occhi le mille punizioni calciate dal suo idolo, conta i passi, ripassa mentalmente la lezione e puff… il sogno diventa realtà: primo gol in bianconero proprio dalla zolla che appartiene al campione.
E’ la storia di un ragazzino e del suo idolo, di uno che giocherebbe titolare in molte squadre di A, ma che nella Juve deve spesso accontentarsi di guardare il numero 10 dalla panca, neanche fosse l’ultimo dei racattapalle. Ma è anche la storia di un piccolo uomo che sta imparando i segreti del campione e che, quando verrà il momento, saprà mettere a frutto tutti gli insegnamenti ricevuti e si ricorderà del suo maestro.
Zarate, un laziale “quasi” romanista
Ne avevamo parlato lo scorso inverno, tracciandone un profilo più che dettagliato nella speranza che qualche presidente nostrano si lasciasse convincere a scommettere su di lui. Mauro Matias Zarate alla fine ce l’ha fatta ad approdare nel nostro campionato, grazie alla scommessa (finora vinta) del patron laziale Claudio Lotito, ma pochi sanno che il ragazzino terribile ha “rischiato” di indossare la maglia degli odiati cugini.
A rivelarlo è il sito di fede giallorossa RomaNews.eu che dedica un articolo al fenomeno biancazzurro, svelando il lavoro nascosto (e poco apprezzato a quanto pare) di Luis, argentino di origine e romano di adozione (nonché romanista convinto e molto vicino ai Sensi).
Ebbene pare che l’osservatore avesse notato da tempo le qualità fuori dal comune del giovane Zarate (campione del mondo Under 20 lo scorso anno), al punto da proporlo a Pradè in sede di campagna acquisti. Ma a Roma evidentemente avevano altri progetti, troppo impegnati forse ad inseguire sogni impossibili (vedi Mutu) o talenti tutti da verificare (Menez, Loria…) e la scheda dell’argentino non è stata neppure presa in considerazione. Luis a questo punto, sentendosi poco considerato nell’ambiente giallorosso, si è dimesso dall’incarico di osservatore.
Luigi Vitale: il volto nuovo del Napoli
Torna sulle pagine di Calciopro la rubrica dedicata ai giovani talenti destinati a diventare i campioni del futuro. Scusate l’assenza, ma tra Europei e calciomercato, le pagine dei giornali sono state strapiene di nomi di campioncini in erba, tanto da rendere difficile far selezione e consigliare il vero affare.
Stavolta però abbiamo voluto fare un’eccezione, portando all’attenzione un giovane italiano (una volta tanto!) che potrà fare la fortuna del proprio club, il Napoli, se verrà gestito nel modo adeguato. Stiamo parlando di Luigi Vitale, di professione esterno sinistro, in grado di giocare sia in difesa che sulla linea dei centrocampisti.
I partenopei sono da tempo alla ricerca di piedi buoni da utilizzare in quella zona del campo e fino a qualche giorno fa il ragazzo non veniva nemmeno preso in considerazione come eventuale titolare. Edy Reja, però, ha voluto concedergli la possibilità di mettersi in mostra ed ora Luigi Vitale potrebbe rappresentare il vero grande “acquisto” in casa Napoli.
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Vergine al matrimonio? Non scherziamo! Sono evangelico, ma non seguo alla lettera il Vangelo.