Udinese, missione possibile!

Se l’avventura europea si concludesse questa sera, sarebbero in pochi a lamentasi dalle parti di Udine, visto che i bianconeri mai prima d’ora erano riusciti ad andare tanto avanti in campo iternazionale. Ma già che ci siamo, perché non tentare un’impresa ancor più ardua, regalando ai tifosi il sogno più bello?

La semifinale di Coppa Uefa è lì ad un passo, ma per raggiungerla occorre una prestazione titanica contro una squadra, il Werder Brema, che non concederà nulla, forte del 3-1 guadagnato nella gara di andata. Peccato, perché a rivivere quella gara, ci si rende conto di come sia vero il detto “chi sbaglia, paga”. E l’Udinese ha molto da rimpiangere per le tante occasioni create e poi fallite da Quagliarella & Co.

Partire da un risultato simile non è semplice, ma i bianconeri hanno il diritto di crederci fino alla fine, per se stessi e per l’orgoglio nazionale.

Diego piega l’Udinese

Il tifo dell’Italia intera non è bastato a spingere l’Udinese oltre l’ostacolo Werder ed ancora una volta ci troviamo a dover commentare una gara che poteva raccontare una storia ben diversa, se solo gli uomini di Marino avessero capitalizzato la mole di gioco creata.

La differenza tra bianconeri e biancoverdi sta tutta qui: i primi si sono lasciati intimorire di fronte alla porta di Wiese, mentre i tedeschi hanno dimostrato il solito cinismo, sfruttando al meglio le occasioni create. Peccato, perché i friulani hanno le carte in regola per proseguire nella competizione, ma ora è necessaria una vera e propria impresa nel match di ritorno.

Il Werder da parte sua ha confermato ancora una volta la fama di ammazza-italiane, raggiungendo il tredicesimo risultato utile tra le mura amiche nei confronti delle formazioni nostrane. Basti ricordare che i tedeschi hanno strapazzato l’Inter nel girone di qualificazione di Champions League, obbligandola a giocarsi i quarti contro il Manchester United, battendo poi anche il MIlan nei sedicesimi di Coppa Uefa.

Coppa Uefa: l’Udinese ci crede

Quarti di finale di Coppa Uefa: un traguardo storico per l’Udinese che mai era andata così lontano nelle competizioni europee. Appagamento per il traguardo raggiunto? Nient’affatto, perché l’appetito vien mangiando e a questo punto i bianconeri sperano di arrivare fino in fondo.

Lo chiedono i tifosi che non avrebbero mai sognato di ritrovarsi qui a questo punto della stagione, lo chiede l’Italia intera, bistrattata ed umiliata dalle varie compagini europeee, lo chiede anche chi ha il timore che l’Italia possa perdere il privilegio di portare nell’Europa che conta quattro squadre.

Un compito arduo per gli uomini di Marino, visto che lo sparring partner si chiama Werder Brema, squadra che in questa stagione ha già maltrattato l’Inter, costringendola al secondo posto nel girone della Champions, ed il Milan, fatto fuori ai sedicesimi di finale.

Grazie Udinese!

L’onore dell’Italia è salvo: finalmente una compagine nostrana è riuscita a tirar fuori i denti e a dimostrare all’Europa intera che il calcio del Belpaese non è proprio da buttare. L’Udinese torna dalla fredda Madre Russia con la qualificazione in tasca, la prima per il club friulano ai quarti di finale di una competizione europea.

E dire che di fronte aveva i campioni in carica dello Zenit St. Pietroburgo, che solo un anno fa mettevano paura a mezza Europa e che in fase di sorteggio sembravano aver scritto la parola fine sui sogni dell’Udinese. E invece il diavolo non è poi così brutto come lo dipingono e già dalla gara di andata avevamo avuto la sensazione che l’impresa fosse possibile.

Lo Zenit non è più lo squadrone di un tempo e solo la sfortuna aveva impedito agli uomini di Marino di uscire dal Friuli con un bottino ben più consistente. 2-0 è un risultato che mette (quasi) al sicuro da brutte sorprese, ma nel calcio non si sa mai… Stavolta però i bianconeri sono stati attenti, seguendo alla lettera le indicazioni di mister Marino e tornando a casa con la qualificazione.

L’Udinese ad un passo dalla storia

Obiettivo qualificazione: lo chiede a gran voce l’Italia intera, delusa dalla cacciata anticipata di tutte le squadre nostrane dalle competizioni europee. L’Udinese è l’ultimo baluardo rimasto, l’unica squadra che può ancora regalarci un sogno, sebbene gli ostacoli da superare siano ancora molti.

A cominciare proprio da domani, quando i bianconeri di Marino si ritroveranno di fronte lo Zenit St. Pietroburgo nel ritorno degli ottavi di finale di Coppa Uefa. “Sorteggio infelice” si era detto quando dall’urna era uscito il nome dei campioni in carica della competizione, ma alla luce dei fatti, l’Udinese ha ampiamente dimostrato di essere all’altezza della situazione.

Si parte dal 2-0 dell’andata, conquistato con difficoltà, non perché siano mancate le occasioni da rete, ma perché fino all’85’ la palla non voleva proprio saperne di varcare la linea di porta. Poi ci ha pensato san Quagliarella a sbloccare la partita, mentre Di Natale dimostrava la propria freddezza nel calciare un rigore a tempo scaduto.

Udinese orgoglio d’Italia

Ci voleva proprio una serata così per il calcio italiano, umiliato e sconfitto ad ogni latitudine nel Vecchio continente e incapace di riconquistare la supremazia di qualche anno fa. A regalarci un sorriso è l’Udinese, dopo una sofferenza durata 85 minuti contro uno Zenit St. Pietroburgo che sembrava dover resistere ai continui attacchi dei bianconeri.

Ad onor del vero bisogna ammettere che i russi sono sembrati lontani parenti della squadra che qualche mese fa incantava l’Europa intera, conquistando una storica Coppa Uefa e battendo il Manchester United nella finale di Supercoppa. Alla vigilia sembrava che l’Udinese non avesse speranze di qualificazione, tanto che Marino predicava attenzione in modo da limitare i danni per poi giocarsi tutto nella gara di ritorno.

E invece abbiamo assistito ad una gara a senso unico, con i russi poco ispirati e per nulla pericolosi di fronte ad un’Udinese ben messa in campo e capace di proporre ottime manovre. Tutto facile dunque? No, perché fino alla fine abbiamo temuto che la sfortuna avesse preso casa in Italia, impedendo anche all’Udinese di guadagnarsi una meritata vittoria.

Coppa Uefa: l’Udinese prova a tenere alto il nome dell’Italia

Otto formazioni ai blocchi di partenza, quattro per ogni competizione europea a livello di club: l’Italia avrebbe avuto la possibilità di guidare le danze sia in Uefa che in Champions. E invece ci ritroviamo a dover commentare la disfatta dei nostri colori, con la speranza che l’ecatombe sia conclusa e che l’unica squadra rimasta in ballo ci regali qualche soddisfazione da qui a maggio.

Già. perché dopo Napoli, Sampdoria, Milan, Fiorentina, Juve, Inter e Roma, resta solo l’Udinese a difendere i colori dell’Italia in campo europeo ed alzi la mano chi ad inizio stagione aveva pronosticato una situazione simile.

La squadra di Marino invece è riuscita a conquistarsi con le unghie e con i denti l’accesso agli ottavi di finale di Coppa Uefa e stasera cercherà di dare un senso alla sua stagione, mettendo al sicuro il risultato tra le mura amiche. L’avversario, lo Zenit St. Pietroburgo, non è di quelli semplici da domare, sebbene i bianconeri ci abbiano abituato a prestazioni di carattere al cospetto delle grandi (Borussia, Tottenham, Juve e Roma ne sanno qualcosa).

Coppa Uefa: l’Italia non fa più paura

Due serate in fotocopia per le italiane impegnate nell’andata dei sedicesimi di Coppa Uefa. Dopo la mezza delusione incassata nella serata di mercoledì, ci si aspettava una sorta di riscatto per i colori nazionali, ma è evidente che il nome delle italiane non fa più paura in giro per l’Europa.

E così ci ritroviamo a dover commentare una Udinese che emula il Milan, facendo anche peggio, visto che i gol rimontati sono addirittura due, ed una Fiorentina che si fa battere in casa dall’Ajax, così come aveva fatto la Samp di fronte al quasi sconosciuto Metalist.

Inutile dire che ora l’Udinese può permettersi il lusso di giocare anche per il pareggio, mentre la Viola dovrà dar fondo a tutte le sue energie per superare il turno e tentare almeno di bissare il risultato dello scorso anno.