Manuel Agudo Durán, più conosciuto con il nome calcistico di Nolito, è un’ala spagnola che gioca nel Barcellona B e che si libererà a giugno a parametro zero.
Come gran parte dei giovani che escono dalla cantera catalana ha grandi doti tecniche e velocità, e un fisico non certo da corazziere – 172 centimetri di altezza. La possibilità di fargli firmare un contratto senza dover pagare un euro al club catalano ha attirato l’interesse di diverse squadre.
José Mourinho contro tutti. Puntata 1926. Qualche giorno fa Jorge Valdano ha detto di non avere problemi con José Mourinho.
Lo Special One sembra essere di avviso completamente diverso. Dopo la vittoria faticosa contro del suo Real contro il Maiorca ha raccontato ai giornalisti che:
Anche se abbiamo già giocato sette partite a gennaio, non ho parlato con Valdano di rinforzi. Io parlo con il presidente Perez e con José Angel Sanchez, ma non di rinforzi
– per i molti che non lo conoscono, José Angel Sanchez è il direttore esecutivo dei Galacticos.
Impagabile Mourinho. senza di lui tutti i media – noi compresi – avrebbero più problemi a riempire le loro pagine. Negli ultimi giorni ha approfittato della pausa natalizia per attaccare Andres Iniesta. Dargli il pallone d’Oro sarebbe ingiusto perché dovrebbe avere avuto più peso
i 5 mesi di assenza per infortunio.
– e magari se avesse giocato la semifinale con l’Inter la storia sarebbe stata diversa.
E poi
Ha segnato nella finale di un Mondiale? Possono farlo tutti, può capitare a chiunque.
Per lo Special One
Il gol nella finale del Mondiale poteva farlo anche un terzino
Scontata e perfetta la risposta del grande centrocampista del Barcellona:
Si, è vero che il gol possono farlo tutti ma l’ho fatto io e questo mi basta.
La Qatar Foundation permetterà al Barcellona di porre fine alle telenovela relative al prolungamento del contratto di alcuni giocatori chiave della squadra? Con 34 milioni di euro in più all’anno i Blaugrana avranno molti motivi in più per convincere giocatori come Sergio Busquets, Bojan o Dani Alves a mettere il proprio autografo in fondo a un contratto.
Ed in effetti i primi due sarebbero sul punto di accettare un’offerta per aggiungere due anni alla naturale scadenza del loro contratto – arrivando così ad essere legati alla squadra catalana fino al 2015. Per il brasiliano, il cui contratto scade a giugno del 2012, la questione si sta facendo molto più complicata.
Diciamolo chiaramente l’esperienza di Zlatan Ibrahimovic a Barcellona è stata un grande flop. In parte non è nemmeno dovuto a lui ma alla sua ex-squadra: l’Inter senza di lui è riuscita a vincere tutto.
Sbarcato in Catalogna per Samuel Eto’o più 40 milioni di euro, non è mai riuscito a far dimenticare il camerunense nonostante i 16 gol segnati nelle 29 partite giocate. Non è mai entrato nei meccanismi della squadra, tanto è vero che Guardiola lo ha lasciato fuori in tutte le partite decisive che hanno segnato il fine stagione.
Ennesima puntata della telenovela Mourinho contro tutti. La novità è che questa volta lo Special One non se la prende con gli arbitri ma anche con qualcuno dentro la società. Ma andiamo con ordine.
L’allenatore del Real Madrid chiude l’anno solare con una vittoria sofferta – la sua squadra ha giocato una parte del secondo tempo in inferiorità numerica – che mantiene invariato il distacco dal super Barça.
Ieri vi avevamo raccontato in questo post delle ombre gettate sul calcio spagnolo da alcune dichiarazioni di Eufemiano Fuentes, un medico spagnolo, specializzato in ginecologia e medicina dello sport, noto per essere implicato nell’Operación Puerto, caso di doping che aveva coinvolto diversi ciclisti – tra cui il nostro Ivan Basso
Oggi il quadro sembra essere radicalmente cambiato, l’avvocato di Fuentes, Julian Perez Templado, ha smentito che il suo assistito abbia mai detto:
Se parlo io, non ci sono europei, né mondiali
con queste parole:
Eufemiano mi ha detto che non ha mai pronunciato quelle parole.
C’è aria di bufera nello sport spagnolo, in seguito ad una vasta operazione antidoping che sta coinvolgendo sempre più protagonisti. Qualche giorno fa era stata fermata una delle professioniste più rappresentative dell’atletica leggera, Marta Dominguez, oro nei 3000 siepi ai Mondiali di Berlino del 2009. Insieme a lei sono finiti in carcere l’allenatore, il manager ed il medico, tale Eufemiano Fuentes, già noto alla giustizia iberica per il coinvolgimento nello scandalo che sconvolse il mondo del ciclismo quattro anni fa. Cosa c’entra tutto ciò con il calcio?
C’entra eccome, perché pare che il dottore in questione abbia confessato ad un compagno di cella di essere a conoscenza di casi di doping nel mondo del calcio. E non stiamo parlando di casi isolati, magari presenti nelle serie inferiori, ma di atleti che hanno fatto parte della nazionale spagnola campione d’Europa e del mondo nel biennio 2008-2010:
Se parlassi, tutto il calcio spagnolo tremerebbe e toglierebbero all’istante il titolo mondiale ed europeo alla nazionale.
Diciamolo pure. Senza lo Special One per i mass media sarebbe molto più difficile riempire i loro spazi. Anche se a volte finisce per essere un po’ ripetitivo. Come in questa occasione, in cui si impegna in suo classico, la lotta tra José Mourinho e il resto del mondo – per commentare le due giornate di squalifica che l’UEFA gli ha rifilato dopo i rossi pilotati nella partita di Champions contro l’Ajax.
Si parte da lontano:
Mia nonna è morta molti anni fa, ma ricordo tante cose che mi diceva quand’ero piccolo: una era che se la gente ti invidia devi essere felice e non preoccupato. A me succede esattamente questo.
José Mourinho non finisce mai di stupire. Il suo Real Madrid, nonostante fosse già qualificato agli ottavi di Champions League, ha asfaltato l’Ajax ad Amsterdam con un rotondo 4-0.
Invece di godersi l’ennesima vittoria di questo super-inizio di stagione, lo Special One ha cominciato a pensare agli ottavi prossimi venturi. A pochi minuti dalla fine, come mostrano le immagini televisive, prima parla con Xabi Alonso e poi fa arrivare il messaggio anche a Sergio Ramos via Dudek–Casillas : fatevi ammonire.
José Mourinho è un allenatore vincente – non c’è dubbio. Ma è anche vero che spesso si lascia andare a comportamenti antipatici che possono far felici i giornali – che grazie a lui hanno sempre qualcosa da scrivere – ma non certo giocatori, tifosi e allenatori che devono confrontarsi con lui. L’ultimo episodio è avvenuto domenica sera dopo la sfida vinta dal Real Madrid per uno a zero contro lo Sporting Gijon e ha coinvolto lo Special One e José Preciado, il mister degli asturiani.
I primi screzi tra i due risalgono a settembre, quando Mourinho accusò l’allenatore dello Sporting di aver schierato le riserve contro il Barcellona regalando così la vittoria alla squadra catalana. José Preciado aveva risposto qualche giorno fa dichiarando che
Mourinho è una canaglia, un mascalzone e un farabutto….
(in realtà le espressioni usate erano ancora più colorite).
Secondo uno studio condotto dal Centro de Investigaciones de Historia y Estadística del Fútbol Español – CIHEFE -, il Barcellona è stato il miglior club spagnolo del primo decennio del ventunesimo secolo – dopo essere stato considerato la squadra più forte degli ultimi venti anni dall’Istituto Internazionale di Storia e Statistica del Calcio – IFFHS -, un istituto riconosciuto dalla FIFA che si occupa – come dice il suo nome – di statistiche e record individuali e di squadra riguardanti la storia del calcio.
Il risultato è arrivato utilizzando un metodo di calcolo simile a quello impiegato dall’IFFHS. L’organismo iberico ha attribuito ad ogni club spagnolo una serie di punti per ogni risultato ottenuto nelle competizioni – nazionali e continentali – affrontate. Non sono stati attribuiti punteggi aggiuntivi in caso di conquista di titoli – campionati, coppe o Champions League.
La legge Melandri-Gentiloni garantirà un minore squilibrio tra gli incassi provenienti dai diritti tv delle squadre di serie A. Per intenderci, un top club come Milan-Inter o Juventus non guadagnerà più di 3-4 volte quello che guadagnano i piccoli club come Catania, Brescia o Chievo.
Il valore di questo scarto naturalmente varia da paese a paese. In Francia ad esempio il divario tra i grandi e i piccoli è dell’ordine di una trentina di milioni di euro. E in Spagna? Nella Liga non si può certo parlare di equità. Le televisioni negoziano direttamente i diritti con i singoli club, e ovviamente quelli che hanno un forte potere di attrazione mediatico si spartiscono gran parte del bottino. In altre parole la cassa se la dividono Real Madrid e Barcellona ed agli altri restano solo le briciole.
Aveva deciso di dire addio alla maglia della nazionale sin dallo scorso novembre, annunciando che le Furie Rosse avrebbero dovuto fare a meno del suo contributo all’indomani del mondiale (a
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